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Le pagelle di Fiorentina-Roma 1-4: dominio di Pellegrini e Zaniolo. Badelj non basta

Pellegrini emerge sulla trequarti con gol e assist, Dzeko segna e regala due passaggi chiave mentre Zaniolo completa il quadro ancora con un assist ed una rete, quella del definitivo 4-1. È tutta qui la differenza con la Fiorentina che, falcidiata dagli infortuni, oppone una scarsa resistenza affidata a pochi uomini: Castrovilli e il baby Vlahovic. Male, invece, Boateng e Dragowski.
A cura di Salvatore Parente
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Pellegrini stende la Viola incidendo pesantemente sui destini del 4-1 giallorosso. Con gol ed un grande suggerimento per l’assist di Zaniolo per il vantaggio di Dzeko. Per due gesti che sintetizzano alla perfezione un match importante da parte del numero #7 capitolino che proprio sulla trequarti sembra mostrare con efficacia tutto il suo talento. Dzeko, invece, trascorre una serata in ufficio segnando il punto dello 0-1, mettendo a referto due assist e lottando al meglio su ogni pallone. Male, invece, Boateng che di fianco a Vlahovic non riesce a fare da trait d’union fra centrocampo e attacco uscendo anzitempo al minuto 66 e Dragowski che sul 3-1 potrebbe fare qualcosa in più. Bene, nella Roma, il predetto Dzeko, Kolarov e Zaniolo, che completano il tabellino, discreta prova, sponda viola, di Castrovilli e Vlahovic. Ecco, dunque, le pagella di Fiorentina-Roma.

I voti del Franchi

Fiorentina (3-5-2) #69 Dragowski 5.5; #4 Milenkovic 6-, #20 Pezzella 5.5, #22 Caceres 5.5; #21 Lirola 5.5 (Dal 83’ Sottil s.v.), #78 Pulgar 5.5, #5 Badelj 6.5, #8 Castrovilli 6+ (Dal 83’ Eysseric s.v.), #29 Dalbert 6; #10 Boateng 5.5 (Dal 66’ Pedro 5.5), #28 Vlahovic 6. A disposizione: #1 Terracciano, #79 Cerofolini; #6 Ranieri, #17 Ceccherini, #23 Venuti; #15 Cristoforo, #24 Benassi, #27 Zurkowski, #18 Ghezzal, #16 Eysseric; #11 Sottil, #9 Pedro. Allenatore Vincenzo Montella 6-

Roma (4-2-3-1) #13 Pau Lopez 6; #24 Florenzi 6, #23 Mancini 6.5, #6 Smalling 6.5, #11 Kolarov 7-.; #21 Veretout 6+, #42 Diawara 6; #22 Zaniolo 7 (Dal 91’ Spinazzola s.v.), #7 Pellegrini 7.5 (Dal 85’ Under s.v.), #8 Perotti 6- (Dal 76’ Mkhitaryan s.v.); #9 Dzeko 7+. A disposizione: #45 Cardinali, #63 Fuzato; #37 Spinazzola, #20 Fazio, #5 Juan Jesus, #15 Cetin; #48 Antonucci, #17 Under, #77 Mkhitaryan; #19 Kalinic. Allenatore Paulo Fonseca 7+

la prestazione di Pellegrini (sofascore.com)
la prestazione di Pellegrini (sofascore.com)

Pellegrini perfetto sulla trequarti, Badelj risponde con gol

La scelta di Paulo Fonseca di schierare Pellegrini sulla trequarti paga i suoi dividendi. Il numero #7 degli ospiti, infatti, riesce a sfruttare tutte le sue potenzialità in quella specifica posizione legando bene i reparti, leggendo con lucidità i tempi della giocata e inserendosi nelle azioni più pericolose dei suoi. Come, ad esempio, nel caso del vantaggio della Roma con il giallorosso che scucchiaia per Zaniolo che, solo, di controbalzo, regala l’assist vincente per Dzeko. Una giocata che sintetizza al meglio la contesa personale di Pellegrini che incide tanto. Come, ma in misura minore, anche un po’ per caso, Badelj che pur non disputando una partita da incorniciare, ha il merito di trovare la rete che rimette momentaneamente in pista la compagine di Montella. Per un gol frutto di un rimpallo in area e di una certa freddezza del croato davanti a Pau Lopez. Ma il #7 ospite è di un’altra categoria e, al 73’, mettendosi sempre in visione a rimorchio dietro Dzeko, con un interno destro dalla 16 metri avversaria batte un Dragowski un po’ troppo molle nella spinta laterale. Col #7 di Fonseca che completa il quadro disegnando i contorni di una sfida, quella individuale, ai limiti della perfezione.

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Dzeko fa gol, Vlahovic s’impegna: il derby balcanico va al bosniaco

Partita di attaccanti e di punte centrali. Di calciatori abituati a decidere e a far male. Anche con esperienze diverse ma affinità tecniche e geografiche simili. Da una parte Dzeko, bomber e trascinatore della Roma, dall’altra, l’astro nascente della Viola, Vlahovic, serbo, che ha di recente regalato un punto alla sua squadra nel finale contro l’Inter. Ma nel derby balcanico, prevale nettamente il maggiore chilometraggio del panzer giallorosso che, come il suo giovane omologo, fa reparto da solo, combatte su ogni palla, si oppone alla fisicità dei difensori avversari con l’unica differenza (mica poco) che il capitolino timbra il cartellino al 19’ regalando il vantaggio ai suoi.

lo sfruttamento delle corsie laterali della Fiorentina (in arancio) e della Roma (in azzurro) (whoscored.com)
lo sfruttamento delle corsie laterali della Fiorentina (in arancio) e della Roma (in azzurro) (whoscored.com)

E, completando il gap col classe 2000, in termini di rendimento e rilevanza all’interno del match, con due passaggi vincenti: uno a Pellegrini, l'altro a Zaniolo. Vlahovic colpisce nel finale una traversa ma può recriminare anche per via di un Boateng, in appoggio, e poi sostituito da Pedro al 66’, poco utile al suo fianco.

Kolarov goleador, che punizione la sua

Voto alto per un altro calciatore proveniente dai balcani: Kolarov. Che in teoria farebbe il terzino ma che in pratica, sul terreno di gioco, veste spesso i panni del cecchino. Del goleador implacabile. E anche stavolta, per la quinta volta in questa Serie A, il serbo fa male agli avversari disegnando su calcio piazzato una traiettoria imprendibile per Dragowski che, immobile, non può nulla.

Per una firma da antologia ed una rete che indirizza il match verso la capitale, verso la compagine di Paulo Fonseca.

a sinistra, l'heatmap di Castrovilli, a destra quella di Zaniolo (whoscored.com)
a sinistra, l'heatmap di Castrovilli, a destra quella di Zaniolo (whoscored.com)

Castrovilli a corrente alternata, Zaniolo no

La lente d’ingrandimento che gravita intorno ai giovani del Franchi ci racconta di un calcio italiano che può stare tranquillo. E non solo per Pellegrini. Per il presente ma anche per il futuro. Vista europeo. Zaniolo e Castrovilli si lasciano guardare, mettono in mostra le loro qualità, si propongono con continuità, trovano spazi che non ci sono, interpretano al meglio anche la fase di non possesso investendo, talvolta, diverse energie senza palla. E questa loro propensione frena il talento dei due giovani calciatori che, nei confini della gara, si azionano a intermittenza, e si vedono a corrente alternata.

Discreta prova però per il secondo, il viola, che poi esce dopo aver dato tutto, ottima esibizione, invece, per il primo che oltre all’assist per il vantaggio, con un fisico diverso, riesce a tenere bene il campo uscendo alla distanza e realizzando, nel finale, il poker. Che riscatta il 7-1 dello scorso febbraio in Coppa Italia e consente al capitolino di vincere il derby degli enfant prodige del Franchi.

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