Le Asl bloccano i nazionali, Marotta furioso: “Situazione iniqua. Deve intervenire Spadafora”

Da tanti anni quando arriva il momento delle nazionali gli allenatori delle grandi squadre storcono il naso perché sanno che i rispettivi calciatori girando il mondo spenderanno energie prezioso, e spesso ci sono calciatori che si infortunano. Ora, per tutti, c'è un problema in più, un problema enorme: il Covid. Tanti allenatori e parecchi dirigenti hanno protestato e minacciato di non far partire i propri calciatori, ma alla fine tutti i convocati raggiungeranno le varie nazionali. Tutti o quasi. Perché ci sono 16 calciatori italiani che non potranno andare a Coverciano e per il momento non hanno la possibilità di rispondere alla convocazione di Mancini.
Il divieto delle ASL
L'ASL di Firenze è stata la prima a vietare ai calciatori della Fiorentina di recarsi a Coverciano. Isolamento fiduciario per tutti i calciatori della rosa a causa del contagio di Callejon. A ruota si sono unite le ASL competenti per Lazio, Roma, Inter, Genoa e Sassuolo. Ben sedici (dei quarantuno) calciatori convocati da Mancini dovranno rimanere a casa, quantomeno adesso.
Le parole del dirigente dell'Inter
Questa vicenda è stata commentata dall'amministratore delegato dell'Inter Beppe Marotta che, parlando con l'ANSA, ha chiesto un intervento del Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora:
C’è un forte rammarico, invoco l’intervento del Ministero dello Sport. Questa situazione è iniqua, porta a un’alterazione della regolarità delle competizioni. È assurdo che le ASL si comportino in modo diverso da Roma 1 o Roma 2, o da Milano a Firenze. Fermo restando che ci sono i protocolli rigidi, e che giustamente tutti dobbiamo rispettarli, c’è la zona d’ombra nella mancanza di centralità di questa gestione: e ogni ASL diventa centrale nella gestione del club. Diventa ancor più di rilievo il mio allarme di qualche giorno fa, con la richiesta di ridurre gli impegni delle nazionali.