L’Atalanta gela il Genoa al 94°, decide il primo gol in Serie A di Hien: ma che errore di Sommariva

Un lampo di Isak Hien al 94°, complice un'uscita sporca di Sommariva, stende il Genoa e regala all'Atalanta una vittoria pesante, che porta l'Atalana a -3 dalla zona Europa e a -8 dal quarto posto Champions. Il Grifone resta in bilico sulla zona retrocessione (+2 sul Verona terzultimo) nonostante una bella gara disputata al netto delle difficoltà per l'inferiorità numerica.
Chissà come sarebbe andata a finire se il Genoa avesse potuto affrontare l'Atalanta con tutti i giocatori. Addirittura ha chiuso in 9, quando Thorsby si fa male e deve uscire ma non ci sono più slot per i cambi. Il rosso diretto al portiere Leali, che s'è fatto espellere per fallo da ultimo uomo su Maldini sfuggito a Norton-Cuffy, ha lasciato questa domanda senza risposta oltre a una serie di rimpianti. A Marassi il Grifone fa tutto (e anche di più) per tenere a bada la ‘dea' ma senza salire sulle barricate: disputa la gara che piace a De Rossi, con tanta "garra" e altrettanto raziocinio, provando a sfruttare le migliore arma a disposizione quale la velocità. E quando i rossoblù ribaltano il fronte dell'attacco lo fanno alzando i giri del motore sia con l'esterno difensivo (che piace, tanto, ad altri club di Serie A) sia con i due attaccanti Ekuban e Vitihna che là davanti svolgono un lavoro pazzesco, "di gamba" come si dice in gergo. Fanno molto movimento, accorciano e si fiondano nello spazio, cercano di aprirne per gli inserimenti dei compagni, tengono in costante apprensione l'Atalanta che perde lucidità.

Ai bergamaschi ne manca a sufficienza, in particolare quando c'è da cambiare passo e dettare il passaggio illuminante. Maldini, che aveva provocato l'espulsione di Leali, non riesce a essere incisivo e si perde alla distanza: nella ripresa Palladino lo richiama in panchina per Samardzic che ha il compito di mettere lo zampino tra le linee. E se a questa pecca si aggiunge anche l'assenza di Lookman (volato in Coppa d'Africa) è facile, facile comprendere come al Ferraris sia dura per i nerazzurri. Basta chiedere a Scamacca: tutto solo là davanti, la sua presenza fisica serve a poco. Lo stesso De Ketelaere non riesce a innescarlo.

Le occasioni da rete si contano sulla punta delle dita, una delle più clamorose capita sui piedi di Vitinha nel secondo tempo. Norton-Cuffy esplode sulla destra come una palla di cannone, brucia l'avversario sullo scatto e ha anche lo spunto per piazzare un traversone velenoso per l'attaccante che batte con troppa precipitazione e scheggia il palo esterno. Carnesecchi che deve fa gli straordinari per deviare un colpo di testa di Colombo su calcio d'angolo. Bella la parata di Sommariva su Zalewski. Poi arriva la doccia fredda Hien in pieno recupero.