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L’arbitro Massa entra in campo a Bologna accolto dai fischi: reagisce con una smorfia

Il prologo del posticipo di campionato Bologna-Cagliari è caratterizzato dalla protesta rumorosa dei tifosi del Bologna nei confronti della classe arbitrale. Ne fa le spese il direttore di gara designato, Massa, accolto con una sonora bordata di fischi per la forte contestazione nei confronti dei fischietti italiani.
A cura di Maurizio De Santis
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Una sonora bordata di fischi. Lo stadio Dall'Ara di Bologna la riversa sulla terna arbitrale che fa il suo ingresso in campo a pochi istanti dal fischio d'inizio del posticipo di campionato con il Cagliari. Massa d'Imperia prende il pallone ed esce dal tunnel accompagnato dagli assistenti di linea (Galeotto e Cipressa) e coadiuvato dal quarto uomo, Miele. È in quel momento che il pubblico emiliano si scaglia contro il direttore di gara simbolo delle proteste, della forte contestazione nei confronti dei direttori di gara, in questa fase della stagione nell'occhio del ciclone. A completare la squadra degli ufficiali ci sono Irrati (Var) e Costanzo (Avar) in cabina di regia. Anche a loro quel sibilo arriva forte e chiaro.

La reazione di Massa è controllata. Si guarda intorno, dice qualcosa ai collaboratori che ha ai suoi fianchi, accenna un sorriso e si dirige verso il centro del campo. A Bologna (ma anche in altre piazze della Serie A) la sagoma di un arbitro fa lo stesso effetto del mantello rosso per un toro. Le decisione "subite" nelle sfide contro Milan e Napoli in particolare hanno lasciato il segno: rigori ed espulsioni che hanno fatto discutere e si sono aggiunte nel corredo accessorio di obiezioni verso un'interpretazione del regolamento e del Var apparsa difforme e considerata iniqua. "Non possiamo controllare le decisioni arbitrali – le parole di Sinisa Mihajlovic alla vigilia della gara con i sardi – e per questo ho detto ai miei giocatori di non creare alibi. Però c'è un po' di confusione… sono stati fischiati finora una cinquantina di rigori. Siamo la squadra col maggior numero di espulsioni e più rigori contro. Eppure non siamo una squadra di cattivi".

"Danneggiati". È il termine che utilizza il direttore sportivo della Roma, Tiago Pinto, per spiegare la rabbia dei giallorossi per quanto avvenuto durante l'ultimo incontro dell'Olimpico con il Milan. L'episodio del penalty assegnato ai rossoneri per il contatto tra Ibanez e Ibrahimovic, il metro di giudizio differente nella valutazione del contatto KjaerPellegrini (come DumfriesAlex Sandro) e l'intervento a intermittenza del Var hanno spinto i giallorossi ad alzare la voce.

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