Landucci vede in tv Allegri infuriato al telefono e fa una battuta: ma nessuno gli crede

Marco Landucci prova a cavarsela con una battuta quando in diretta tv gli chiedono con chi parlasse Massimiliano Allegri al cellulare e perché urlasse tanto durante Torino-Milan. Le telecamere ne avevano raccolto in real time la reazione infervorata del tecnico livornese, infuriato per la piega presa dal match (in quel momento sul 2-1 per i granata). Ma il suo più stretto collaboratore dissimula. "Chi ha chiamato? Io non ce l'avevo il telefono… – le parole a Sky del vice allenatore -. Anzi, il mio era spento… non mi ha chiamato". Incalzato, continua a negare tutto col sorriso sulle labbra. "Eh… non lo so, ma quando è fuori è sempre al telefono".
Nello studio di Sky c'è Montolivo che in sottofondo si fa sentire e suggerisce una lettura certamente più credibile, vicina alla realtà rispetto al finto stupore del tecnico (a cui nessuno crede): "Era incavolato per come stavano andando le cose…". Landucci ascolta, sorride, annuisce: "Eh… bravo, forse stavamo sbagliando troppo". Il siparietto finisce lì, in precedenza il vice di Max aveva esordito schermendosi dai complimenti: quattro vittorie su altrettante panchine al posto di Allegri. "Oggi questa cosa è stata un po' a rischio – dice riferendosi alla falsa, brutta partenza della squadra -. Sì ma è bene che Max ci sia perché mi sono un po' rotto le scatole".
Poi arriva la chiosa che è altrettanto sarcastica sul rapporto di collaborazione: "Siamo toscani, ci intendiamo – aggiunge – sono molti anni che siamo insieme e abbiamo costruito un bel gruppo di lavoro". Infine, la battuta: "Però di tutto lo staff il più scarso di tutti sono io, perché poi facevo il portiere". Anche qui, nessuno gli crede.

Landucci usa una frase spesso utilizzata da Allegri per descrivere l'approccio negativo del Milan. "Nel primo tempo loro ci aspettavano e noi siamo stati un po' polli, perché invece di allargare il gioco volevamo attaccare centralmente. Poi c'è stato il rigore e abbiamo subito quella ripartenza…".
Cosa è cambiato nel secondo tempo? Facile, facile il riferimento all'ingresso di Pulisic che ha spaccato la partita, ribaltandola e riportando il Milan in testa alla classifica. "È uno molto tranquillo, in campo ha una cattiveria sana. Come ho già detto è un cecchino, un calciatore forte. Ma abbiamo una squadra che non molla mai. E va comunque ringraziato anche il dottor Mazzone e il suo staff che ci hanno messo a disposizione Pulisic che non era al meglio". Due giorni fa – come ammesso dallo stesso calciatore – era a letto con la febbre a 39. Se fosse stato bene cosa avrebbe combinato?