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Lampard: “La scelta di Mourinho? La rispetto, ma io non allenerei mai il Tottenham”

Il manager del Chelsea, alla vigilia del big match con il City, ha commentato la scelta di Mourinho di sedersi sulla panchina del Tottenham: “dobbiamo rispettare il suo diritto di scegliere dove lavorare. Io invece sono stato qui per 13 anni come giocatore e ho un sentimento assoluto profondo per i Blues”.
A cura di Alberto Pucci
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Uno dei maggiori motivi d'interesse della tredicesima giornata di Premier League è certamente il debutto di José Mourinho sulla panchina del Tottenham. Il tecnico portoghese, arrivato a stretto giro di posta dopo l'addio di Mauricio Pochettino, farà infatti il suo esordio nella sfida dell'Olympic Stadium contro il West Ham. Ad osservare con interesse l'esordio dello ‘Special One' ci sarà anche un vicino di casa particolare: Frank Lampard.

L'ex capitano del Chelsea, oggi alla guida proprio dei ‘Blues', ha commentato il ritorno in panchina di Mourinho e soprattutto la scelta del portoghese di allenare gli ‘Spurs' nonostante la vecchia promessa fatta diverso tempo fa. "Posso affermare con assoluta certezza e me lo potrete anche chiedere ancora tra dieci anni, che non allenerò mai il Tottenham", ha dichiarato Lampard nella conferenza stampa andata in scena alla vigilia di Manchester City-Chelsea.

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Una questione di cuore

"Non me lo chiederanno mai, ma penso che le cose siano diverse rispetto a Mourinho – ha aggiunto LampardLui ha lavorato in molte squadre di calcio e dobbiamo rispettare il suo diritto di scegliere dove lavorare. Io sono stato qui per 13 anni come giocatore e ho un sentimento assoluto profondo per il club. Sono andato al Manchester City ma solo per un anno e alla fine della mia carriera".

In Inghilterra, cosi come in altre parti del mondo, il tradimento di un giocatore considerato una bandiera è una faccenda delicata che molti tifosi non riescono a digerire. Dalle parti di Stamford Bridge, Frank Lampard è considerato un'istituzione e ora che è tornato a casa sarà difficile vederlo in futuro lontano dal club di Roman Abramovich: "Il Chelsea è sicuramente un qualcosa di molto vicino al cuore e quindi, proprio perché sono così orgoglioso anche di allenare questa squadra, lo dico senza problemi: non allenerò mai gli Spurs".

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