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Mondiali in Qatar 2022

La recita di Ronaldo smascherata dalla FIFA: c’è un sensore nel pallone, il diagramma è piatto

Di fronte all’insistenza di Cristiano Ronaldo nel sostenere platealmente di aver toccato il pallone crossato da Bruno Fernandes ed essere lui dunque l’autore della prima rete del Portogallo contro l’Uruguay, la FIFA ha diffuso la prova incontrovertibile che CR7 mente.
A cura di Paolo Fiorenza
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Battendo l'Uruguay per 2-0, il Portogallo è diventata la terza squadra a qualificarsi per gli ottavi di finale dei Mondiali senza dover attendere la terza e ultima partita del proprio gruppo: i lusitani si aggiungono a Francia e Brasile e sono quasi certi – salvo improbabili combinazioni di risultati nell'ultima giornata – di chiudere al primo posto il Girone H e dunque riuscire ad evitare il Brasile, che dovrebbe a sua volta finire primo nel Girone G.

Il match contro la Celeste è stato deciso da una doppietta di Bruno Fernandes, anche se sul primo gol del centrocampista del Manchester United c'è stato il giallo della paternità della rete rivendicata da Cristiano Ronaldo. Sul cross dalla sinistra del numero 8 lusitano si è infatti avventato come un falco CR7, che in tempo reale ha dato l'impressione di sfiorare il pallone quel tanto che bastava ad angolarlo in maniera imparabile per Rochet. A contribuire all'iniziale attribuzione del gol all'attaccante ci si è messa anche l'esultanza incontenibile del capitano del Portogallo, che ha voluto far capire in tutti i modi di aver toccato la palla.

Lo stesso Fernandes dal canto suo non ha reclamato il gol, ma ha abbracciato Ronaldo accreditandolo in mondovisione come l'autore del vantaggio della nazionale di Fernando Santos. Peccato che la FIFA qualche momento dopo abbia ufficializzato che la rete era di Bruno Fernandes, lasciando il cinque volte Pallone d'Oro con un palmo di naso. Il video che mostra la reazione di CR7 quando sul tabellone del Lusail Iconic Stadium compare il volto del compagno come autore del gol è emblematico della contrarietà dell'ex juventino.

Ronaldo non si è arreso neanche dopo il fischio finale, indicando con la mano di aver toccato la sfera con la testa e dunque essere lui meritevole di finire sul tabellino per quello che sarebbe stata la sua seconda rete nel torneo dopo quella su rigore all'esordio contro il Ghana.

Nel dopo partita Ronaldo è rimasto in silenzio sul tema, mentre Bruno Fernandes ha svelato che il compagno gli ha spiegato di aver deviato il cross: "Mi ha detto che ha toccato la palla ed anche a me dalla posizione in cui era mi è sembrato che lui avesse toccato il pallone". L'insistenza sulla questione in casa portoghese, nonché su media e social da parte dei tifosi di CR7, ha indotto la FIFA a uscire allo scoperto per smontare in maniera ufficiale e pubblica la rivendicazione della rete da parte di Ronaldo: è assolutamente impossibile che abbia toccato quel pallone, lo dice la tecnologia.

Il bomber di Madeira non può aver toccato la sfera: lo dicono i dati "altamente accurati" presi da un sensore all'interno del pallone. Adidas ha fornito prove evidenti al riguardo, rilasciando anche un comunicato: "Nella partita tra Portogallo e Uruguay, utilizzando la tecnologia Connected Ball collocata nel pallone ufficiale Al Rihla di Adidas, siamo in grado di mostrare definitivamente nessun contatto con il pallone di Cristiano Ronaldo per il primo gol della partita".

Il produttore dei palloni usati in Qatar ha diffuso anche i diagrammi relativi ai momenti in cui la sfera è stata prima toccata da Bruno Fernandes e poi da Ronaldo: "In quest'ultimo caso non è stato possibile misurare alcuna forza esterna sulla palla, come mostrato dalla mancanza di ‘battito cardiaco' nelle nostre misurazioni e nel grafico allegato. Il sensore IMU da 500 Hz all'interno della palla ci consente di essere estremamente precisi nelle nostre analisi".

Il sensore di movimento incorporato nel pallone – alimentato da una batteria ricaricabile – serve in primo luogo per la tecnologia del fuorigioco semiautomatico: i dati vengono raccolti al ritmo di 500 volte al secondo. Il meccanismo è stato testato per assicurarsi che fosse pronto per i Mondiali, incluso un test alla cieca nella Coppa araba e nel Mondiale per club. Johannes Holzmüller, Director Football Technology & Innovation della FIFA, si è mostrato orgoglioso: "Questa tecnologia è il culmine di tre anni di ricerca e test dedicati da parte della FIFA e del nostro partner Adidas". Non può certo essere la parola di Ronaldo a metterla in dubbio.

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