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La punizione in area più ridicola di sempre: lo schema è insensato, l’esito penoso

Il seguitissimo torneo dei college giapponesi ha prodotto l’ennesimo schema abbastanza ridicolo: il risultato finale non solo è stato penoso, ma ha determinato l’eliminazione della squadra che ha fallito la grande occasione.
A cura di Paolo Fiorenza
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Ormai è chiaro che l'All Japan High School Soccer Tournament – competizione che vede la partecipazione di 48 squadre in rappresentanza di altrettanti college del Giappone – è una fucina degli schemi più assurdi mai visti su un campo di calcio. Il girotondo sui calci di punizione è ormai un grande classico, ma non sempre l'esito è quello auspicato: si può infatti arrivare a delle figuracce imbarazzanti, come accaduto qualche giorno fa in uno dei primi turni, in occasione della routine studiata dai ragazzi della Takagawa Gakuen High School.

L'ultima idea ‘geniale' escogitata da una delle squadre giovanili iscritte al seguitissimo torneo è andata in scena in uno dei match dei quarti di finale, giocato ieri tra Higashiyama (scuola di Kyoto) e Nippon Sport Science University Kashiwa. Uno schema messo in atto in un frangente decisivo della partita e dal cui fallimento è scaturita la dolorosa eliminazione della formazione che ha sprecato la chance per segnare il gol della vittoria.

L'episodio è accaduto nel corso del secondo tempo della sfida, ad un quarto d'ora dalla fine. L'arbitro ha fischiato una punizione a due a favore della Nippon Sport Science University Kashiwa e collocato il pallone poco al di fuori dell'area piccola difesa dal portiere dell'Higashiyama, ad una distanza approssimativa di 7 metri dalla linea di porta. A quel punto c'è stato un conciliabolo tra i giocatori della squadra di Kashiwa, che hanno pensato bene di escogitare qualcosa che avrebbe dovuto – almeno nelle loro intenzioni – mandare in confusione gli avversari, schierati come da regolamento (vista la distanza ravvicinata) tutti e 11 sulla linea di porta. I giocatori attaccanti si sono invece disposti in 7 in fila indiana dietro il pallone.

Dopo il fischio dell'arbitro, sono partiti i primi due giocatori della colonna che hanno finto di toccare il pallone ma non lo hanno fatto, superandolo con un salto. Il terzo invece lo ha toccato per favorire la conclusione del quarto che era alle sue spalle e che ha scaricato la conclusione col sinistro. Tutta questa preparazione scenica – a dire il vero senza molto senso – ha prodotto un esito davvero penoso, visto che il tiro è stato ribattuto agevolmente dal muro di giocatori che senza farsi distrarre in alcun modo dallo ‘schema' in questione hanno avuto gioco facile nell'impedire che la sfera terminasse in rete.

L'episodio è stato decisivo ai fini della qualificazione alle semifinali del torneo, visto che la partita si è conclusa col punteggio di 0-0 ed il passaggio del turno è stato determinato dai calci di rigore, che hanno visto la qualificazione dell'Higashiyama e l'eliminazione della Nippon Sport Science University Kashiwa.

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