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La nuova vita di Mandzukic riparte dalla Croazia e dai Mondiali: “Pronto a trasmettere passione”

Lo scorso settembre l’attaccante croato aveva dato l’addio al calcio dopo un anno tormentato dagli infortuni. Adesso ritorna, in una nuova veste “mondiale”.
A cura di Alessio Pediglieri
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Mario Mandzukic ha lasciato il calcio giocato lo scorso 3 settembre, all'età di 35 anni, dopo una vita trascorsa sui campi di calcio, da quelli in periferia a Brod sua città natale nel lontano 1992 a quello di San Siro con la maglia del Milan ultimo club in cui ha militato. Ma il campione croato non ha voluto allontanarsi dalla sua grande passione e dal suo mondo accettando un nuovo incarico che lo vede in una veste inedita, in attesa di capire se effettivamente sarà quella la strada maestra da intraprendere per il futuro.

Il "piccolo Mario" riparte. E lo fa dove sa farlo al meglio, da un campo di calcio. Ma non c'è alcun ripensamento da quel 3 settembre 2021 quando aveva deciso di appendere le scarpette al classico chiodo, stoppato dai continui guai fisici che lo stavano tormentando da più di un anno. Dopo l'esperienza in bianconero con la Juventus, conclusasi nel 2019, Mandzukic era diventato l'antitesi di se stesso.

Aveva provato a cercare fortuna in Qatar, firmando per l'Al-Duhail dove scenderà in campo solamente cinque volte, e poi aveva tentato il rientro in Serie A, al Milan. Era il gennaio di quest'anno e il suo ingaggio suscitò forte clamore e altrettante attese. Mandzukic insieme a Ibrahimovic in un attacco esperto e devastante, si diceva. Ma che rimase solo sulla carta: nei suoi sei mesi in rossonero solo 10 presenze parziali, nuovi tormenti fisici e la scelta di salutare il club una volta raggiunta la Champions (dopo essersi autosospeso dallo stipendio di marzo, per non essere mai sceso in campo).

Oggi, il peggio è passato e il campione croato non deve fare più i conti con problemi muscolari o infortuni. In campo ci ritorna ma non per calciare un pallone o provare a fare gol. Insegnerà come si fanno, i gol, come si dà tutto per la propria causa, come si impara anche (e soprattutto) quando il fisico non sempre regge, a fare la doppia fase e trasformarsi in terzino all'occorrenza o ripiegare a metà campo in aiuto ai compagni.

Tutto questo, Mario Mandzukic lo farà in Nazionale, perché ha accolto con soddisfazione l'invito del ct Zlatko Dalic entrando nello staff tecnico della Croazia: "Ero e resto convinto della sua importanza, soprattutto per i giovani che potranno trarre molto dalla sua esperienza. Si è mostrato subito interessato ad aiutarci, pronto a prendersi carico dell'impegno".

Dopotutto, non è cosa di tutti giorni ritrovarsi in allenamento un campione che in carriera ha vinto tutto con i propri club e in Nazionale si è laureato vice campione del Mondo in Russia 2018, oltre ad aver inanellato oltre 100 presenze dall'Under19 alla maggiore (con quasi 40 goal all'attivo): "La Nazionale per me ha significato moltissimo come giocatore, posso trasmetterlo agli altri e non vedo l'ora di incominciare". L'occasione è poi di quelle imperdibili: la Croazia si è qualificata direttamente per i Mondiali in Qatar 2022, terra che Mandzukic conosce bene per un torneo in cui ha già dimostrato di saper stupire. E adesso è di nuovo al lavoro, per ripetersi.

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