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La Juventus ci mette cuore e carattere, strappa un 3-3 d’orgoglio contro l’Atalanta

Fischi all’inno della Serie A e 6 gol nella sfida tra bianconeri e la ‘dea’ allo Stadium. Il pareggio (3-3) fa felici Inter e Roma che restano +2 sulla squadra di Gasperini trascinata da Lookman (terza doppietta). Grande prova di carattere dei bianconeri ma 3 sbavature fatali rovinano tutto.
A cura di Maurizio De Santis
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Sei gol. Una gara sempre in bilico. Le urla dei tifosi che esplodono in un boato quando la Juventus riprende la gara per i capelli contro l'Atalanta. A Torino si vivono emozioni forti per quel che si vede in campo e per tutto quanto, al di là del rettangolo verde, ha acceso gli animi del popolo bianconero. Il 3-3 è l'epilogo di un incontro scoppiettante, ritratto a carboncino dei giocatori che raccolgono l'ovazione del pubblico, lascia la squadra di Gasperini a 35, fa "felici" Inter e Roma (a quota 37, +2 in zona Champions), serve a poco per i numeri della formazione di Allegri che galleggia tra la nona e la decima posizione a braccetto col Toro.

La serata dell'orgoglio va in onda allo Stadium con il sottofondo di fischi e cori contro la Lega di Serie A, più rumorosi ancora quando suona l'inno tradizionale. Nel momento più difficile della stagione la ‘vecchia signora' si compatta e reagisce. Lo fa soprattutto quando Szczęsny commette un errore sul tiro di Lookman che porta in vantaggio i nerazzurri. Lo fa quando, spinta anche dal pubblico, prende in mano le redini del match e lascia che Angel Di Maria si presenti sul dischetto con freddezza per segnare il pareggio (penalty concesso solo col Var per intervento su Fagioli) e poi ricami gioco, azioni, assist che – come nell'occasione del raddoppio di Milik – si trasformano in gol pesanti. Lo fa resistendo a un Lookman arrembante e devastante.

Il calci di rigore realizzato con freddezza da Angel Di Maria contro l'Atalanta.
Il calci di rigore realizzato con freddezza da Angel Di Maria contro l'Atalanta.

L'argentino e il polacco danno il massimo, spingono il piede sull'acceleratore e costringono la difesa della ‘dea' a prendere rischi grossi. Capita a Palomino, la cui strattonata all'attaccante bianconero viene perdonata dall'arbitro Marinelli (e dal Var). Capita a Toloi, sempre sull'ex di Napoli e Marsiglia, che lanciato a rete viene affrontato alle spalle dal difensore bergamasco. Le decisioni del direttore di gara sono come gettare benzina sul fuoco del complotto (secondo il pubblico dello Stadium).

Sbavature fatali. Dopo quello del portiere, ne arriva un altro sempre in avvio di frazione. Questa volta è Danilo ( si rifarà con il 3-3) che, in apertura di secondo tempo, sbaglia il passaggio in fase di disimpegno e consegna all'Atalanta una palla "sanguinosa". Scalvini ringrazia, serve Lookman che innesca Maehle e arriva il 2-2. Nemmeno il tempo di prendere fiato che lo Stadium viene ammutolito di nuovo dall'affondo dell'attaccante nigeriano (12 reti nelle ultime 13 sfide) che capitalizza un cross di Boga e la mette dentro di testa sotto gli occhi di Alex Sandro (2-3). Uno-due, che botta.

L'esulanza di Milik a segno nella sfida contro i nerazzurri di Gasperini.
L'esulanza di Milik a segno nella sfida contro i nerazzurri di Gasperini.

La doppietta più assist di Lookman (la terza di fila dopo Salernitana e Spezia) mette i brividi alla Juventus, rilancia per qualche attimo l'Atalanta in zona Champions e la sordina alla contestazione dei tifosi bianconeri che all'insegna del "soli contro tutti" fischiano la Lega Serie A, l'inno e quant'altro sia riconducibile ai vertici del calcio italiano. La sanzione inflitta al club il caso della plusvalenze fittizie è vissuta come un'ingiustizia fatta nei confronti della società torinese. Il resto lo fanno una serie di errori della squadra di Allegri che propiziano le tre reti degli orobici. È come stare sull'ottovolante, tra discese ardite e risalite che tolgono il fiato.

Lookman festeggia la rete del momentaneo 2-3 per l'Atalanta.
Lookman festeggia la rete del momentaneo 2-3 per l'Atalanta.

In tribuna per assistere a Juventus-Atalanta ci sono anche John Elkann e il nuovo stato maggiore dei bianconeri, contro quello ‘vecchio' c'è stata una dura presa di posizione da parte degli ultras. In campo la squadra ci va provando a far finta di nulla o, per usare le parole di José Mourinho, senza l'assillo di aver visto cancellata la "vecchia classifica". Il -15 è una mazzata tremenda che il neo ad, Scanavino, definisce "ingiusta" e si dice pronto a presentare il ricorso al collegio di garanzia del Coni. Il 3-3 scalda i cuori dei tifosi ma il -24 dal quarto posto e le inchieste della Procure (federale e di Torino) costringono a balenare in burrasca.

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