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La FIFA cambia le regole: la novità per i giocatori in possesso della doppia cittadinanza

In occasione del 70esimo congresso, la FIFA ha chiesto ai membri delle 211 federazioni di poter modificare la regola relativa alla convocazione in Nazionale di quei giocatori dotati di doppia cittadinanza. Il tutto è nato dall’ormai famoso caso di Munir El Haddadi: non convocato dal Marocco, a causa di una sola e breve apparizione con la selezione maggiore della Spagna.
A cura di Alberto Pucci
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C'è una grande e importante novità per tutti i giocatori dotati di doppio passaporto. In occasione del suo 70esimo congresso, che a causa della pandemia si è svolto con i 211 membri collegati in videoconferenza, la FIFA ha infatti deciso di proporre una modifica al regolamento relativo al cambio di federazione di quei giocatori che possono rappresentare più di una nazione: il tutto per evitare di penalizzare coloro che hanno avuto una piccola apparizione con la Nazionale che per primi li ha scelti.

Uno dei casi più recenti è quello del giocatore del Siviglia Munir El Haddadi. Spagnolo di origini marocchine, l'attaccante classe '95 non fu infatti convocato dal Marocco per i Mondiali del 2018 a causa di un breve spezzone di partita con la selezione maggiore della Spagna (13 minuti), durante una gara di qualificazione all'Europeo del 2014 contro la Macedonia: una situazione spiacevole ed imbarazzante, per la quale il giocatore presentò anche ricorso al TAS di Losanna.

La nuova regola chiesta dalla FIFA

La bozza della nuova regola, resa pubblica dal quotidiano spagnolo ‘El Paìs', segnala che un giocatore può richiedere un cambio di federazione anche se ha già giocato una partita ufficiale con l'altra Nazionale se:

– Al momento di giocare la sua prima partita ufficiale possedeva già la nazionalità della federazione che desidera rappresentare;

– Al momento di giocare la sua ultima partita ufficiale con la sua attuale federazione, non aveva ancora compiuto 21 anni;

– Ha giocato un massimo di tre partite internazionali con l'attuale federazione, sia in competizione ufficiale che non ufficiale;

– Sono passati almeno tre anni da quando ha giocato l'ultima partita internazionale con la sua attuale federazione;

– Non ha mai partecipato a nessuna partita nella fase finale di una Coppa del Mondo FIFA o di un torneo confederale

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Il precedente di Thiago Motta

Durante il congresso della FIFA, che avrebbe dovuto tenersi inizialmente ad Addis-Abeba, qualcuno avrà dunque ripensato alla squalifica inflitta nel 2017 a Florent Malouda (per aver vestito i colori della Guayana francese senza chiedere autorizzazioni alla federazione francese) e ai casi di quei giocatori che, invece, sono riusciti a giocare per entrambe le squadre delle loro due nazioni. Il caso a noi più vicino è quello di Thiago Motta. L'ex giocatore di Genoa e Inter, nonostante una partita giocata in Confederations Cup con il Brasile, riuscì a vestire anche la maglia azzurra grazie alla rinuncia di una nuova convocazione della federazione brasiliana e alla scoperta di un bisnonno del Polesine. In quel caso la FIFA diede il via libera per la convocazione dell'allora commissario tecnico Cesare Prandelli.

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