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La fidanzata di Gabbia si sfoga: “Mi vergogno di appartenere allo stesso genere umano”

Brutta serata quella di sabato per Matteo Gabbia, coinvolto assieme a Tatarusanu nel pasticcio che ha portato al primo gol della Fiorentina. E dopo la partita non è andata meglio.
A cura di Paolo Fiorenza
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Non è stato il rientro in squadra che Matteo Gabbia sognava, quello concessogli – a sorpresa – da Stefano Pioli nella trasferta che ha visto il Milan sconfitto in casa della Fiorentina sabato scorso. Si pensava che fosse Romagnoli il prescelto per giocare al fianco di Kjaer al centro della difesa rossonera, vista l'indisponibilità di Tomori, e invece è toccato al 22enne prodotto del settore giovanile del Diavolo. Una partita messasi subito in salita per il Milan e personalmente per lui, coinvolto nel pasticcio in compartecipazione con Tatarusanu che al quarto d'ora del primo tempo ha consentito a Duncan di portare in vantaggio la Fiorentina.

Se il portiere rumeno è stato l'artefice primo del disastro, facendosi sfuggire goffamente il pallone che sembrava agevolmente nelle sue mani, Gabbia ci ha messo del suo, proteggendo la sfera invece di spazzarla pensando che Tatarusanu la riprendesse. Nell'incertezza tra i due si è inserito Duncan, al quale non è parso vero di poter spingere la palla in rete. Il gesto successivo di Ibrahimovic, che tra portiere e difensore ha scelto quest'ultimo come destinatario delle sue invettive per lo stupido gol subìto, è stata la prima sentenza della serata per Gabbia, che nelle ore successive è stato subissato di critiche ma anche di insulti da parte di numerosi tifosi rossoneri.

Il ragazzo di Busto Arsizio si è tenuto per sé la grande amarezza, ma ci ha pensato la fidanzata Federica Ruggieri a sfogarsi nei confronti degli haters con una storia su Instagram: "Mi vergogno profondamente di appartenere allo stesso genere umano di persone ignoranti e frustrate che sfogano la loro rabbia repressa nei confronti di ragazzi di 20 anni, arrecando solo male gratuito. Il calcio è un gioco e dovrebbe rimanere tale, a prescindere da qualunque prestazione. Ognuno è libero di esprimere il proprio pensiero ma c'è un limite: esiste la dignità e il rispetto di una persona. Questa è la linea che distingue un tifoso da un ignorante, ed è questo che siete". Per Gabbia era appena la seconda presenza stagionale, dopo i 59 minuti giocati contro il Venezia. Adesso deve voltare pagina e ripartire.

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