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La coda polemica di Casertana-Viterbese: “Mi vergogno di essere italiano”, “Uomo di m***a”

La Casertana è stata costretta a giocare contro la Viterbese nonostante avesse un numero enorme di calciatori positivi al Covid. Dopo il match il tecnico Guidi ha attaccato il presidente del club laziale senza mezzi termini: “Lui è uomo di m***a”, mentre il bomber Castaldo furioso ha detto: “Mi vergogno di essere italiano”. E il presidente D’Agostino pensa di non schierare la squadra contro la Juve Stabia mercoledì.
A cura di Alessio Morra
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La Casertana è scesa in campo contro la Viterbese nell'ultima partita del campionato di Serie C (Girone C) nonostante avesse la bellezza di quindici calciatori con il Covid. Il club campano ha chiesto il rinvio dell'incontro, ma la Lega ha risposto di no, perché la squadra di Caserta aveva già chiesto e ottenuto un primo rinvio. La Viterbese ha voluto giocare e la partita si è disputata, i laziali si sono imposti per 3-0. Le polemiche non mancano, anzi con il passare delle ore aumentano. Perché il presidente della Casertana minaccia di mandare la sua squadra a Castellamare di Stabia, dove si dovrebbe tenere, e il condizionale è d'obbligo, la partita con la Juve Stabia mercoledì prossimo:

Questo è stato scandaloso e vergognoso. Mi vergogno di far parte di questa Lega. Se questo è il calcio, vuol dire che io non c’entro niente. Mi sento deluso, offeso e preso in giro da tutti. Non ho mai visto una cosa del genere. C’hanno fatto fare tamponi su tamponi in questa settimana ed alla fine siamo stati costretti a scendere in campo in nove. Purtroppo siamo rappresentati malissimo. Prendo le distanze da quelle persone. Il presidente della Viterbese ha messo a rischio anche la sua squadra. Eravamo in nove ed in più tre calciatori erano con la febbre ed abbiamo ritenuto opportuno sottoporli a tampone. Alle due e mezza ho sentito il presidente della Viterbese; mi diceva che non poteva rinviare la partita perché lui ha speso due milioni e non poteva rischiare. Qui si parla della salute delle persone. Abbiamo quindici positivi. Quando si può parlare di focolaio? Questa è una domanda che vorrei fare all’ASL. Se si trova un positivo in un’azienda, chiudono tutto per quindici giorni. E noi invece possiamo giocare. Possiamo morire! Me ne vergogno. Non presentarci? Si poteva fare. Ma non dovevamo essere noi a decidere se scendere in campo o meno. Non è giusto! Castellammare? Decidere la Lega. Se dobbiamo andare a giocare, andremo. Tanto decidono loro.

La rabbia del bomber Castaldo

Oltre 500 partite e quasi 200 gol Gigi Castaldo è un bomber di provincia che si è tolto tante soddisfazioni in carriera e a 38 anni si è trovato a vivere una situazione incredibile. Castaldo, come riportato dal sito ufficiale della Casertana, si è sfogato e ha detto delle parole durissime:

Mi vergogno di essere italiano e calciatore. Si è toccato il fondo. Si è giocato con la vita delle persone. Durante la gara mi veniva da ridere. Si è messa una partita di calcio davanti alla vita. Siamo rappresentati malissimo. Non c’è stato buonsenso. Devono vergognarsi tutti. Si è toccato il fondo. Il presidente della Viterbese guarda il proprio tornaconto, ma è una vergogna spingere per scendere in campo nonostante un focolaio del genere. Non parliamo di una partita persa. Qui si è giocato sulla salute delle persone. Devono vergognarsi.

Durissimo l'allenatore della Casertana

Federico Guidi, che dopo essere stato per tanti anni l'allenatore della Primavera della Fiorentina, è diventato l'allenatore della Casertana al termine dell'incontro era furioso e ha utilizzato delle parole forti sia nei confronti del calcio italiano: "Che segnale è stato dato? Le conclusione traetele voi". Poi è andato giù duro nei confronti della Viterbese:

Qui non ha più senso parlare di calcio. Ho ascoltato delle parole pessime, che hanno anteposto gli interessi personali al bene comune e alla salute. Il momento è difficile per tutti. Sentir dire da un dirigente della Viterbese: non siamo noi a dover scegliere se giocare o no. In quelle parole esiste l’uomo che lo riempie, che non è un uomo. La Viterbese è andata a Vibo Valentia a giocare, è scoppiato un focolaio, il presidente della Vibonese è anche finito all’ospedale. Nonostante ci fosse passata, la Viterbese ha voluto giocare perché era una partita importante per la salvezza. Quando si antepone la salute dei propri giocatori, della propria famiglia, a questi, lo devo dire, si è un uomo di merda. Tre giocatori nostri sono scesi in campo che stavano male. E la Lega chi ha tutelato? Nessuno. E il presidente dell’altra squadra è andato via.

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