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Koulibaly dimentica Ancelotti e Sarri: “Gattuso ha cambiato il Napoli. E vi spiego come”

Kalidou Koulibaly è stato tra i protagonisti della vittoria del Napoli sul campo della Real Sociedad. Gli azzurri hanno mostrato grande solidità difensiva, il centrale senegalese ha spiegato cosa è cambiato: “Ancelotti mi ha aiutato molto ma la realtà che dal punto di vista fisico mi sentivo un po’ più macchinoso. Sarri? Quel gioco era impostato sul palleggio, adesso siamo più diretti verso l’attacco”.
A cura di Maurizio De Santis
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Il Napoli batte la Real Sociedad a domicilio. La seconda giornata del girone di Europa League porta in dote vittoria (1-0, gol di Politano) e secondo posto in classifica ma lascia l'amaro in bocca per l'infortunio capitato a Lorenzo Insigne. Gattuso, scottato dalla sconfitta beffarda subita in casa con l'Az Alkmaar, aveva chiesto alla squadra una prestazione di tutt'altro tenore. E l'ha ottenuta. Aveva chiesto che la mentalità fosse da grande squadra. E così è stato. Quanto a personalità, impostazione e applicazione tattica gli azzurri sono stati (quasi) perfetti: hanno resistito alla comprensibile pressione dei baschi, forti di due baluardi davanti alla difesa del calibro di Bakayoko e Koulibaly, mostrato grandi solidità nel pacchetto arretrato, ammortizzato l'uscita del ‘magnifico' e poi piazzato la zampata vincente.

Tra i protagonisti della sfida c'è sicuramente il centrale senegalese che la ‘mappa di calore' del suo match lo caratterizza come uomo ovunque in quello che è suo territorio di caccia fino alla metà campo. In calce al successo dei partenopei c'è anche buona parte della prova di ‘KK', un calciatore rigenerato rispetto a un anno fa. La cura Gattuso gli ha fatto bene… E lui stesso non nega che qualcosa è cambiato, che tutta la squadra è cresciuta. E può crescere ancora.

Siamo più consapevoli – ha ammesso nell'intervista a Sky subito dopo la gara – e sappiamo anche che per vincere bisogna sempre essere pronti a mettersi in discussione, avere la mentalità giusta.

Mentalità e continuità erano mancate con Ancelotti. E più ancora era mancano Koulibaly, il difensore che con Sarri era arrivato al top del rendimento e a Torino aveva fatto tremare la Juventus con quella rete da (quasi) scudetto. Poi la magia s'è interrotta. Cosa è successo?

Ancelotti mi ha aiutato molto ma la realtà che dal punto di vista fisico mi sentivo un po' più macchinoso. Adesso mi sento molto meglio. Gattuso mi ha detto le cose stanno, mi ha parlato con sincerità chiedendomi di tornare ai miei livelli. Ho ascoltato i suoi consigli, mi sono messo a disposizione e so che ancora dovrò lavorare per mantenere un ottimo standard di rendimento.

Meglio questo Napoli oppure quello di Sarri? Alla più classica domanda dalle ‘cento pistole' Koulibali risponde con altrettanta schiettezza.

Il gioco di Sarri era impostato più sul palleggio, quello di Gattuso è più diretto. Sono due tipi di calcio propositivi, ma differenti nell'impostazione: quello che stiamo praticando adesso ci porta a essere subito più efficaci in attacco.

Resta, va via infine resta. KK non si è mosso da Napoli nonostante il tormentone di indiscrezioni sul suo futuro. Quando gli chiedono dell'interesse di molte squadre il centrale senegalese si esprime con estrema sincerità.

Amo Napoli e Napoli mi ama – ha aggiunto Koulibaly -. Ho ancora tre anni di contratto e io sono tranquillo. Ci tengo a questa maglia, voglio sudarla per i tifosi. Mi sento al 100% in questo progetto.

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