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Juventus, chi è Héctor Bellerín: molto più di un calciatore tra moda, arte e ambiente

Héctor Bellerín, 25 anni dell’Arsenal, è il difensore che la Juventus ha individuato come rinforzo per la corsia di destra. Terzino naturale, dotato di tecnica e “di gamba”: tra le fila dei Gunners ha battuto il record di velocità massima sui 40 metri che era di Theo Walcott correndo a 36.15 km/h. Fa yoga ed è vegano, è un grande appassionato di moda e arte. Forbes lo ha inserito tra gli sportivi degni di menzione per il suo impegno dedito a tematiche sociali e ambientali.
A cura di Maurizio De Santis
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"Non devi essere un maschio alfa solo perché sei un calciatore o perché questo sport è associato alla virilità". Basta questa frase riportata dal tabloid The Guardian per spiegare chi è Héctor Bellerín. Venticinque anni, difensore spagnolo dell'Arsenal che, secondo le ultime notizie di mercato, può arrivare alla Juventus nello scambio con Daniele Rugani. Un'operazione compresa tra 25/30 milioni di euro che consente ai bianconeri di colmare una delle lacune più palesi sulla corsia di destra con un terzino naturale, dotato di tecnica e – come si dice in gergo – di gamba: tra le fila dei Gunners ha battuto anche il record di velocità massima sui 40 metri che era di Theo Walcott correndo a 36.15 km/h.

Negli ultimi anni il laterale iberico è stato frenato dagli infortuni: grave quello capitatogli nella stagione 2018-2019 (rottura del legamento crociato, 240 giorni di assenza e 31 match saltati), solo un acciacco (noie muscolari) lo stop più recente. Senza Bellerín a scorrazzare sulla sua fascia l'Arsenal ha perso un'arma in più, una soluzione alternativa, capacità di affondare i colpi e ripiegare.

A Londra è arrivato quando aveva 16 anni, ad Arsene Wenger non poteva sfuggire un ragazzo che aveva abbastanza qualità da rappresentare un giocatore da accogliere in seno all'Under 18 e sul quale scommettere per il futuro. È stata sempre questa la politica del club e il buon, vecchio "guru" francese della panchina non sbagliò. Yes, we can… ed Hector non ha mai tradito le attese forse perché era scritto nel suo DNA che il trasferimento in Inghilterra avrebbe rappresentato qualcosa in più di uno step per la carriera di calciatore. Un momento di crescita personale, umana e culturale al di là del campo da calcio. Lasciò la "cantera" del Barcellona e capì che Londra, metropoli cosmopolita, capitale della musica, di look e nuove tendenze era il posto nel mondo che cercava.

Nel viaggio dalla Catalogna all'altra parte della Manica portò con sé la passione per i quadri e per la moda che sua madre, disegnatrice di vestiti, gli ha trasmesso e lo ha reso un calciatore diverso dagli altri. Non pensate a lui come atleta che corrisponde allo stampo di bello, desiderato, ricco e col fisico perfetto, sempre azzimato e corteggiato, collezionista di auto di lusso, orologi e altri accessori che pochi possono permettersi. Basta dare un'occhiata anche al suo profilo Instagram dove condivide, oltre alla propria esperienza di Gunners, anche altri episodi che lo vedono protagonista fuori dal rettangolo verde.

Bellerín è molto di più: la rivista Forbes lo ha inserito tra gli sportivi degni di menzione e sotto i riflettori per il suo impegno dedito a tematiche sociali e ambientali (in particolare all'inquinamento, agli usi e agli abusi della plastica). Nel 2017 devolse 50 sterline (circa 55 in euro) alle famiglie delle vittime dell'incendio che devastò la Glenfell Tower di Londra per ogni minuto giocato all'Europeo Under 21 con la Spagna. Nel 2018 la Oxford Union, accademia collegata all'Università, lo invitò a discutere delle tematiche a lui più care, dal calcio ad altri argomenti di più stretta attualità al di là della palla che rotola sull'erba.

@heart4morefdn art exhibition

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What else? Bellerín è un grande appassionato di moda (ha sfilato nel giugno 2019 a Parigi alla presentazione della nuova collezione di Luis Vuitton) e nel mondo del lifestyle è a suo agio. Nel tempo libero lo vedi visitare le gallerie d'arte londinesi. Discute di argomenti delicati come l'Indipendenza della Catalogna (terra natia) e di politica internazionale. Fa yoga ed è vegano. La Juventus ha messo gli occhi su di lui, in Italia – culla dell'arte e della cultura – potrà soddisfare (anche) la propria voglia di conoscenza.

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