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Juric può salutare il Torino alla fine di questa stagione a una condizione: “Cosa rimango a fare?”

Non usa mezzi termini Juric nella conferenza stampa speciale indetta oggi, in cui ha parlato anche del futuro del Torino: “Non volevo offendere nessuno, se non vado in Europa però non ho fatto quello che dovevo fare”
A cura di Ada Cotugno
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Una conferenza stampa straordinaria, indotta per parlare ai giornalisti e ai tifosi senza nascondersi o fare giri di parole. Ivan Juric ci ha già abituato a uscite schiette e oneste, ma questa volta ha deciso di mettere sul tavolo tutte le sue carte. A partire da quelle che riguardano il futuro del Torino e della sua panchina che adesso appare in bilico.

L'allenatore lo ha messo subito in chiaro, tutto dipende dall'Europa e dal piazzamento della sua squadra: "Sinceramente vi dico: se non vado in Europa cosa rimango a fare? Sarebbe facile fare un altro contratto di tre anni, poi magari essere esonerato dopo un mese, stare a casa e prendere i soldi comunque. Io invece punto alla grandezza del Toro, non voglio vivacchiare. Se non vado in Europa però non ho fatto quello che dovevo fare".

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L'obiettivo dichiarato quindi è quello di arrivare in zona UEFA, una missione non impossibile visto che il Torino attualmente è decimo in classifica ma ad appena tre punti dal sesto posto che garantirebbe l'accesso alla Conference League. Conquistare un posto in Europa è la prerogativa principale per prolungare la sua permanenza sulla panchina granata che rischia di restare senza un padrone nel giro di pochi mesi.

La prospettiva di lasciare Torino dopo tre anni non spaventa Juric: "Non avrei problemi ad andare via. Di contratto non abbiamo ancora parlato. Dentro di me però ho sempre pensato, se non vado in Europa che ci faccio? Solo che compiere il salto di qualità è dura". 

Prima però l'allenatore croato ha voluto spiegare le motivazioni della conferenza stampa straordinaria. Tutto risale a qualche partita fa, quando alcune sue dichiarazioni avevano fatto storcere il naso a una parte della tifoseria: "Abbiamo fatto tante partite con lo stadio mezzo vuoto. Il Toro deve aver ancora di più un’atmosfera così, perché essere del Toro è speciale e non deve dipendere dal risultato. Non è una grande squadra, vorrei si apprezzasse che diamo sempre il massimo. C’è una parte di pubblico che non ha lo spirito Toro. La mia idea è che il Torino sia una squadra privilegiata, è una squadra con uno spirito magnifico".

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Tanti tifosi del Torino non avevano preso bene le sue parole e per questo Juric ha voluto chiarire la situazione spiegando il senso del suo discorso: "Se qualcuno si è offeso non era mia intenzione. Mai ho voluto offendere nessuno. Non mi è passato per la testa. Io sono qui per ottenere grandi obiettivi, non dormo la notte per questo. Per me era un richiamo di unione, per la volontà di ottenere un obiettivo che secondo me ci meritiamo tutti".

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