Irrompe in conferenza, strappa microfoni e cavi: episodio surreale in Coppa d’Africa

Un episodio surreale, che ha lasciato di sasso giornalisti, allenatore e calciatore che in quel momento erano in conferenza stampa alla vigilia della sfida di Coppa d'Africa tra Tunisia e Burkina Faso (poi vinta da quest'ultima, qualificata in semifinale). Ed è l'ennesimo caso che getta ombre sull'organizzazione del torneo che nei giorni scorsi è stato caratterizzato, dentro e fuori dal campo, da altri fatti molto discussi. Questa volta, però, i riflettori sono tutti puntati dietro una presunta mancanza da parte degli organizzatori del Trofeo in Camerun. A giudicare da quanto raccontato dal giornalista di beIn Sports @YBenlamnouar, dietro l'irruzione di un uomo durante il confronto con i media di ct e calciatore della nazionale nordafricana c'è una spiegazione ben precisa.
Cosa è successo? Qualcosa che ha spaventato i presenti per l'impeto e la mancanza di sicurezza che ha contraddistinto (in negativo) l'evento: un uomo s'è fiondato nei pressi della postazione, strappando microfoni, cavi e altre apparecchiature elettroniche. Ha agito con destrezza e senza che nessuno provasse a fermarlo. Quando gli steward sono intervenuti e l'incidente in diretta è stato in qualche modo limitato è arrivata anche la spiegazione di quel gesto. La causa di quel comportamento aveva una ragione precisa: a quasi un mese dall'inizio della Coppa d'Africa all'uomo non era stato ancora saldato il conto del materiale che aveva messo a disposizione.
Una brutta figura per il comitato organizzativo che si unisce a quanto accaduto in precedenza, compresi errori arbitrali grotteschi. Incredibile la decisione del direttore di gara, Jenny Sikazwe, di fischiare con ben cinque minuti di anticipo la fine dell'incontro tra Tunisia e Mali. Si giustificò dicendo che aveva subito un colpo di sole ed era rimasto disorientato ma dietro quel suo atteggiamento nacquero molti altri sospetti a causa del suo passato poco chiaro.

Il match riprese e venne stoppato a pochi istanti dal 90° ancora una volta. Quel che accadde dopo fu altrettanto pazzesco: il fischietto non ritorna in campo, la decisione della CAF (la federazione africana) di utilizzare un altro arbitro viene accolta malissimo dalla Tunisia che non si presenta sul rettangolo verde e fa ricorso.

Finita? Niente affatto. La gaffe clamorosa capitata durante l'esecuzione degli inni nazionali di Mauritania e Gambia. Quello della Mauritania è sbagliato e, nonostante il tentativo di rimediare in diretta alla cosa, non si riuscirà a mandare in onda quello corretto. Lo speaker dello stadio chiederà ai calciatori di essere loro a cantarlo, tra l'imbarazzo generale.