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Inzaghi a rischio esonero ad un passo dalla semifinale di Champions: può succedere solo in un caso

L’Inter potrebbe decidere di esonerare Inzaghi dopo la partita di Champions League contro il Benfica: la sua è una squadra dalla doppia personalità.
A cura di Ada Cotugno
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Neanche i tifosi più ottimisti si aspettavano di vivere ore così calde: l'Inter è a un passo dal giocarsi l'accesso alla semifinale di Champions League, un sogno proibito in una stagione dove il cammino della squadra in campionato non è stato sempre lineare e soddisfacente.

I nerazzurri non sono riusciti a riaprire la lotta per lo scudetto nonostante la vittoria di San Siro contro il Napoli dello scorso 4 gennaio e nelle ultime cinque partite giocate in Serie A hanno raccolto appena un punto, trovato nel pareggio contro la Salernitana. Per questo la partita di ritorno con il Benfica diventa fondamentale per il futuro della squadra e di Simone Inzaghi, ancora sulla graticola nonostante un cammino in Champions League da big.

Arrivare a un passo dalle semifinali non potrebbe salvare l'allenatore dall'esonero, dato che una sconfitta contro il Benfica gli costerebbe la panchina: la rimonta dei portoghesi a Milano rappresenterebbe la fine della corsa per Inzaghi, rimasto in bilico per l'intera stagione nonostante la Supercoppa Italiana portata a casa contro il Milan e la possibilità di mettere in bacheca anche la Coppa Italia per la seconda volta consecutiva, bissando il double dello scorso anno.

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C'è più di una voce all'interno della dirigenza dell'Inter che vorrebbe l'esonero di Inzaghi in caso di sconfitta contro il Benfica, nonostante la partita contro la Juventus ancora da giocare. Sulla stagione dell'allenatore pesa troppo il cammino incostante in campionato, con l'Inter che in questo momento è fuori dalla top 4 e quindi non si qualificherebbe alla prossima Champions League.

Inzaghi ascolta le critiche con pazienza, senza farsi spaventare dallo spettro di un possibile licenziamento. Lo ha ribadito anche nel corso dell'ultima conferenza stampa, con un misto tra freddezza e orgoglio: "Se vai a leggere le notizie prima del Barcellona o del Porto era la stessa cosa. Sono abituato, finché criticano me non è un problema".

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Un vero e proprio paradosso se si confronta il percorso affrontato in Serie A con quello della Champions League: nel girone i nerazzurri hanno dovuto combattere contro giganti come Bayern Monaco e Barcellona, riuscendo comunque ad approdare alla fase a eliminazione diretta come una delle sorprese più grandi.

E adesso la semifinale a portata di mano accentua ancora di più le differenze di una squadra dalla doppia personalità, che si esalta nei momenti difficili e si adagia quando il livello del pericolo scende sensibilmente. Per salvare la sua panchina Inzaghi dovrà fare ciò che gli riesce meglio, ossia tirare fuori dai suoi ragazzi la grinta vista soltanto nelle partite da dentro o fuori. E magari trovare il modo di trasferire un pizzico di quella personalità anche in campionato per evitare nuove sbandate come quelle di Spezia, Fiorentina e Monza.

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