12 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Inter, Atalanta, Lazio e Juve: la testa alla Champions dopo i flop in campionato

Tra martedì e mercoledì, Juventus, Lazio, Inter e Atalanta faranno il loro debutto in Champions League. Una fase cruciale della stagione che arriva in un momento in cui tutte e 4 le squadre italiane hanno evidenziato problemi e difficoltà in campionato: la Juve con la ‘grana’ Dybala, l’Inter con problemi difensivi, l’Atalanta reduce dalla sconfitta del San Paolo e la Lazio in evidente crisi di gioco e risultati.
A cura di Alessio Pediglieri
12 CONDIVISIONI
Immagine

Come stanno le italiane in vista del debutto di Champions League? A guardare le ultime prestazioni in campionato si direbbe più che male perché nessuna delle quattro regine d'Europa ha brillato in Serie A, anzi. In quattro hanno raccolto un solo punto nell'ultimo turno, la quarta giornata, rimediando sconfitte e polemiche che di certo non aiutano ad avvicinarsi al debutto più importante di questo inizio di stagione: la competizione più attesa e seguita da tutti, la Champions, il vero banco di prova dove fallire significherebbe già compromettere gran parte degli obiettivi iniziali.

In casa Juventus non si sorride: il pareggio esterno di Crotone – al netto di episodi che avrebbero potuto cambiare il volto e il risultato del match – ha evidenziato al momento due aspetti su cui dover lavorare subito. La Cristiano Ronaldo dipendenza è realtà. Senza il portoghese, al momento la Juventus è incompleta nella personalità e nelle giocate. Manca il trascinatore e tutto sembra arenarsi, per Pirlo un problema non da poco avendo cambiato parecchio tra i titolari e le gerarchie. I vari Arthur, Morata, Kulusevski, Chiesa sembrano necessitare di una guida cui appoggiarsi. Che al momento non è nemmeno Dybala, più croce che delizia: la Joya è in fermento, a Kiev contro la Dinamo, potrebbe scendere in campo da titolare, dopo i malumori degli ultimi giorni e possibili incomprensioni col tecnico. Ma se lo facesse dovrà dimostrare senza ombre di essere il leader alternativo a Cr7, altrimenti si potrebbe parlare già di fallimento tecnico-tattico.

Non sta meglio di certo l'Inter: Antonio Conte deve fare i conti con un problema evidente di equilibri che ne minano le certezze costruite a fatica lungo l'arco dell'ultima stagione conclusasi con un secondo posto in campionato e la finale di Europa League. La vera dimensione della squadra non è di certo quella intravista nel derby dove è bastato un Ibrahimovic convalescente per mandare in tilt i nerazzurri. Ma dovrà sbrigarsi a rivedere le scelte su cui poggiare nuove priorità: resta la ‘grana' Eriksen che tutti chiamano ma che mai risponde nel momento in cui viene messo in campo e il problema difesa che subisce troppi goal. Se in fase offensiva tutto scorre e corre sulla velocità delle ali, da Hakimi a Perisic, dalle punte Lukaku e Lautaro, è l'assetto difensivo il tallone d'Achille che in Europa potrebbe essere fatale partendo dalla sfida di San Siro contro il Borussia Mounchengladbach.

Per la Lazio, invece, si parla già di crisi e a ragion veduta: Simone Inzaghi ha tra le  mani la controfigura della squadra dell'anno scorso capace di punire in due occasioni l'imbattibile Juventus, di conquistare la Supercoppa e dare filo da torcere in chiave scudetto. Una maturità raggiunta sulla spinta e sui gol di Ciro Immobile, Scarpa d'Oro 2020, oggi irriconoscibile. I celesti non hanno ancora smaltito la pausa di tre mesi causa lockdown: da quando sono rientrati in campo non hanno più convinto come prima, entrando subito in crisi e riducendosi alla Lazio di sempre, da retrovie, come semplice alternativa alle solite protagoniste di stagione. Troppo poco, per sperare in una avventura positiva in Europa anche perché di fronte, all'Olimpico troverà il Borussia Dortmund.

Campanello d'allarme, ma senza crisi, per l'Atalanta di Gasperini ‘sculacciata' da un Napoli da applausi al San Paolo. Una doccia fredda che servirà sicuramente ai nerazzurri come sveglia e ritorno alla realtà. La straordinaria macchina da gol e spettacolo delle prime tre giornate esiste davvero ma non si deve dimenticare che l'Atalanta paga comunque l'assenza storica di restare ai vertici su ogni fronte per lungo tempo. E' una questione di mentalità, di attitudine oltre che di qualità – indiscutibili – in campo. I quattro di gol di Napoli arrivano al momento opportuno: l'evidenza è che se l'Atalanta non gioca pensando solamente a divertire e divertirsi in campo, rischia una figuraccia in chiave Champions anche se di fronte avrà un avversario tutt'altro che ostico, il Midtjylland

12 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views