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In Ucraina suona l’allarme antiaereo e le squadre scappano nei rifugi: la partita durerà 4 ore

Il campionato in Ucraina è ripreso nonostante la guerra vada avanti: oggi una partita è durata quasi quattro ore a causa dell’allarme antiaereo che costringeva gli arbitri a sospendere per rientrare nel rifugio.
A cura di Vito Lamorte
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Il campionato in Ucraina è ripreso ieri, nonostante oggi si celebrassero i sei mesi dall'invasione della Russia e la guerra sia tutt'ora in corso di svolgimento. Le partite si giocano tutte a porte chiuse e ci sono rifugi a 500 metri da tutti i campi.

L'invasione russa del paese dell'Europa orientale continua ma il calcio non può sfuggire a questa quotidianità distopica: la prima gara che si è giocata ha visto in campo lo Shakhtar Donetsk e il Metalist 1925, a cui hanno fatto seguito altri tre incontri che si sono svolti senza particolari problemi rispetto a quello che è accaduto oggi a Leopooli.

La partita tra Ruch Lviv e Metalist Kharkiv è stata interrotta tre volte a causa dell'allarme antiaereo che risuonava sulla città. La prima volta la partita non era ancora iniziata mentre nelle altre due situazioni le squadre sono state costrette a rientrare nel rifugio prima di riprendere a giocare. Per questo motivo la gara è durata quasi quattro ore.

Alcuni calciatori e tesserati delle due squadre, in base ai racconti di chi era sul posto, tentavano di ironizzare sulla situazione con frasi come "Ci vestiamo e giochiamo qui" dopo il suono della prima sirena, arrivato molto prima del fischio d'inizio.

La guerra potrebbe durare molto più di sei mesi, come abbiamo capito dalle intenzioni di Putin in queste settimane, ma le immagini che arrivano dall'Ucraina sono insolite e lasciano un segno indelebile dentro tutti noi. La foto che mostra i calciatori Metalist e Lviv insieme nel rifugio è qualcosa che resterà nella storia e nella memoria di chi è appassionato di sport, e non solo.

Il risultato finale ha visto i Metalist Kharkiv vincere per 2-1 contro il Rukh Lviv ma del risultato interessa ‘il giusto' a tutti in una situazione del genere.

Momenti di grande spavento sono stati vissuti sia in campo che dai pochi presenti allo stadio, con racconti piuttosto surreali sulle modalità nelle decisioni di interrompere la gara e del modo in cui tutti i presenti si radunavano nei rifugi in attesa della ripresa.

Come già ampiamente raccontato, un primo allarme è suonato prima della partita, il secondo al 43′ e il terzo al 50′: in quest'ultima occasione le squadre e tutti gli addetti sono rimasti nel rifugio più di un'ora prima di tornare in campo.

Si tratta di una situazione che non ha precedenti per gli abitanti dell'Ucraina e probabilmente in tutta Europa: la scelta di riprendere normalmente il campionato, nonostante la guerra sia ancora in corso, potrebbe portare a rivedere spesso immagini simili.

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