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In Giappone è vietato cantare allo stadio per contrastare il Covid: il manifesto apparso col Brasile

In occasione dell’amichevole tra Giappone e Brasile i tifosi presenti allo stadio di Tokyo presenti si sono ritrovati a dover rispettare delle misure speciale per contenere la diffusione del Covid-19.
A cura di Vito Lamorte
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Il Brasile sta continuando la sua preparazione verso la Coppa del Mondo in Qatar e dopo aver battuto la Corea del Sud per 5-1 la Seleçao ha sconfitto 1-0 il Giappone andata in scena al National Olympic Stadium di Tokyo. La rete decisiva è stata trasformata da Neymar nella fase finale del match. Il numero 10 ha giocato 119 partite con la nazionale brasiliana, segnando 74 gol e fornendo 52 assist. Secondo nella classifica marcatori con Verdeamarela adesso è a tre lunghezze da Pelé.

La squadra di Tite non ha messo in campo la sua migliore performance ma è riuscita a centrare la sua undicesima vittoria contro il Giappone in partite ufficiali.

La vera notizia della gara, però, non riguarda il campo e coinvolge i tifosi presenti nell’impianto di Tokyo hanno dovuto rispettare una regola piuttosto inusuale: non gli era consentito cantare. Il motivo è da ricercare tra le misura per contenere la diffusione del Covid-19, che in Asia sta iniziando nuovamente a prendere piede. Molti cartelli all'interno dell'impianto ricordavano l’obbligo di disinfettarsi frequentemente le mani e d’indossare la mascherina. Sono stati fatti annunci in lingua giapponese e in portoghese, a beneficio dei tanti supporter sudamericani, ma lo stesso è stato fatto anche per gli avvisi sui tabelloni luminosi.

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Come recitava uno degli avvisi affissi sulle colonne e sulle pareti dello stadio, che non era possibile "tifare a voce alta, cantare un coro o fischiare con le dita" per non favorire la propagazione del Covid-19. Più di 60mila si sono recati al National Stadium di Tokyo per assistere alla partita della selezione nipponica contro il Brasile sono stati costretti a rispettare alla lettera queste regole.

Se dalle nostre parti, ormai, il Covid non sembra essere più un problema e ad ogni tipo di evento sportivo sono sempre più rare le mascherine e ogni tipo di prevenzione; in altre parti del mondo la situazione non è del tutto risolta.

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