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Il VAR sbaglia e parte la rissa con la polizia: un’intera squadra si barrica nello spogliatoio

A causa di alcune controverse decisioni del VAR è scaturita una feroce rissa al termine di Barracas Central-Patronato, i calciatori del Patronato per ore non sono riusciti a uscire dallo spogliatoio.
A cura di Paolo Fiorenza
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La partita della decima giornata del campionato argentino tra il Barrascas Central e il Patronato de Parana ha avuto un finale furioso e focoso a causa di due decisioni del VAR. E il post partita è stato terribile con una rissa furibonda in campo e con calciatori del Patronato sono rimasti negli spogliatoi per dieci ore. Quattro di loro sono stati fermati dalla polizia locale e sono stati anche portati in commissariato.

La partita scorre abbastanza liscia, all'intervallo è 0-0. Anche se quando rientrano negli spogliatoi nell'intervallo i calciatori del Patronato non trovano uno spogliatoio confortevole. Il Barrascas passa in vantaggio al 67′ con Colman, il Patronato, nonostante l'uomo in meno, trova il pareggio con Acevedo. Ma nel finale di partita gli animi sono furibondi. Il Patronato segna in contropiede ma il gol viene cancellato dal VAR, che già sullo 0-0 aveva tolto un gol, apparentemente buono, alla squadra di Sava. Apriti cielo, le proteste sono feroci, ma si deve giocare. La partita continua.

Il VAR, sullo 0-0, aveva privato il Patronato di un gol che sembrava buono, il giocatore a cui arriva la palla rivedendo le immagini non era in fuorigioco, perché il pallone stesso era stato toccato, seppur in modo quasi impercettibile, da Medina del Barracas. Ma il VAR questo non lo vede e si prosegue.

Nel finale però le cose vanno ancora peggio, Axel Rodriguez realizza in contropiede il gol del 2-1, che ribalta il risultato e che permetterebbe alla sua squadra di ottenere un successo pesante, per giunta in 10. Ma l'arbitro dopo aver ascoltato il VAR decide di annullare per un precedente fallo di Justo Giani. Tutto molto discutibile.

Cinque minuti dopo, esattamente al minuto 89, l'arbitro decreta un rigore per il Barrascas Central. Le polemiche si triplicano. Dal dischetto però Mouche non è perfetto e Facundo Altamirano respinge. Il gol del sorpasso comunque è nell'aria e al 91′ la squadra di casa firma il 2-1 con Rincon. Dopo sei minuti di recupero la partita finisce, ma le polemiche no. Anzi, il caos regna sovrano. Si scatena una rissa di proporzioni enormi: è un tutti contro tutti. Interviene la polizia che deve difendere l'arbitro Jorge Balino.

La rissa mantiene proporzioni cosmiche e i calciatori del Patronato vengono riportati con la forza negli spogliatoi. Fin qui una decisione quasi scontata. Il problema è che poi i calciatori del Patronato sono rimasti chiusi negli spogliatoi per ore e ore, mentre la polizia pensava di arrestarne alcuni. La situazione in quella lunga attesa è diventata ancora molto più calda. I calciatori del Patronato chiedono a qualcuno di portare il cibo negli spogliatoi, mentre alcuni calciatori provano a raggiungere il pullman, ma loro sono stoppati dalle forze dell'ordine. Questo perché dovevano essere identificati alcuni calciatori, quelli che sono stati poi portati in caserma.

In realtà erano quattro i calciatori accusati di attacco e resistenza all'autorità, con loro c'era anche il preparatore dei portieri. Dopo aver rilasciato testimonianza ora dovranno rispondere per gli articoli 96: lesioni in una rissa, fino a 120 giorni di carcere, e 238: attacco e resistenza all'autorità, da 6 mesi a 2 anni in carcere. I fermati sono Juan Barinaga, Matías Pardo, Axel Rodríguez e Justo Giani e l'allenatore dei portieri, Damián González. A conclusione di una giornata tremenda, Facundo Sava, tecnico del Patronato, ha detto: "Mi viene voglia di tornare a casa e non allenare mai più in vita mia".

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