Il VAR della finale di Champions tra Inter e PSG è lo stesso del Barcellona: Rosetti premia Higler

L'UEFA ha diramato i nomi della squadra arbitrale che sabato 31 maggio a Monaco di Baviera arbitrerà la finale di Champions League tra Inter e PSG: l'arbitro del match sarà il rumeno Istvan Kovacs, coadiuvato dagli assistenti di linea connazionali Marica e Tunyogi, mentre il quarto uomo a bordo campo sarà il portoghese Joao Pedro Silva Pinheiro. Nella sala VAR i nerazzurri ritroveranno i due olandesi appena avuti anche nella semifinale di ritorno contro il Barcellona a San Siro, ovvero Dennis Higler e Pol van Boekel: il primo sarà il VAR, ovvero l'uomo che avrà l'ultima parola nell'Assistenza Video al direttore di gara, esattamente come nella gara del Meazza, mentre il secondo sarà il Supporto VAR (a Milano era l'AVAR, che invece a Monaco sarà il rumeno Popa).

L'Inter ritroverà Higler al VAR nella finale di Champions League contro il PSG
La designazione di Higler non è banale, ma anzi ha un significato ben preciso: l'UEFA è rimasta molto contenta del suo operato nel medesimo ruolo in un match molto difficile come Inter-Barcellona, e la stessa cosa vale per van Boekel. Il massimo ente calcistico continentale, e nello specifico il designatore dell'UEFA Roberto Rosetti (presidente dal 2018 della Commissione Arbitri UEFA e responsabile delle designazioni arbitrali per le competizioni europee), ha dunque voluto premiare il 39enne Higler, ritenuto il meglio che il roster arbitrale europeo possa offrire attualmente in sala VAR, nonostante abbia lavorato anche nell'ultimo match di una delle due finaliste.

La scelta di Rosetti è anche una risposta implicita alle feroci polemiche che dopo la gara di ritorno tra Inter e Barcellona si sono abbattute da parte catalana sull'intera squadra arbitrale del Meazza, mettendo nel mirino non solo il direttore di gara Marciniak, ma anche lo stesso Higler, accusato senza mezzi termini di essere intervenuto richiamando il polacco alla revisione al monitor solo nelle situazioni da correggere a favore dei nerazzurri: il rigore prima non dato e poi concesso all'Inter per il fallo di Cubarsí su Lautaro e all'inverso il penalty prima fischiato e poi tolto a Lamine Yamal, con contatto giudicato fuori area. In entrambi i casi la chiamata all'on-field review da parte VAR è stata decisiva per invertire le decisioni prese in campo da Marciniak.
Al contrario il Barcellona ha schiumato rabbia chiedendosi perché Higler non abbia richiamato l'arbitro in altre due situazioni, in cui invece sono state confermate le decisioni prese sul campo: il fallo di mano di Acerbi e soprattutto il presunto fallo di Dumfries su Gerard Martin prima del cross dell'olandese per il gol del 3-3 segnato dallo stesso Acerbi (qui sotto il video).
Perché l'UEFA ha designato Higler: in Inter-Barcellona non ha sbagliato niente
La domanda urlata da media e tifosi blaugrana è perché sono state riviste, dopo l'intervento del VAR, solo le azioni che sul campo erano andate contro l'Inter e non viceversa. La risposta è implicitamente contenuta nella designazione di Higler (e van Boekel) anche per la finale di Champions League in cui sarà impegnata la stessa Inter: secondo l'UEFA, in tutte e quattro le circostanze contestate il VAR ha agito correttamente, sia per l'applicazione del protocollo (si può intervenire solo in caso di errore "chiaro ed evidente" da parte dell'arbitro in campo), sia per quanto concerne il merito delle decisioni che ha contribuito a riformare.

Con buona pace del Barcellona e delle sue accuse ("tutti hanno visto che le decisioni sono sempre andate nello stesso modo") e della richiesta all'UEFA di aprire un'indagine.