Il ‘Travel Ban’ di Trump può esser un problema per il Mondiale per Club: cosa succede a calciatori e tifosi

Da diversi giorni negli Stati Uniti ci sono delle manifestazioni di protesta per le politiche migratorie messe in atto da Donald Trump. La risposta della Casa Bianca è stata molto violenta con arresti di massa, coprifuoco e utilizzo dei corpi speciali nelle strade che ha alimentato la tensione e ha porta un’escalation di violenza che nessuno si sarebbe mai aspettato di vedere negli USA.
Tra qualche ora partirà proprio negli States la nuova manifestazione della FIFA, il Mondiale per Club, che si appresta ad alzare il sipario in un clim tutt'altro che idilliaco: Trump aveva dichiarato di essere pronto ad "accogliere i tifosi di calcio di tutto il mondo" in una conferenza stampa insieme al presidente Gianni Infantino ma il nuovo ‘Travel Ban' entrato in vigore il 9 giugno vieterà l'ingresso nel paese ai cittadini di 12 paesi, più quelli di 7 che avranno d'ora in poi restrizioni parziali. Insomma, non la vigilia che la FIFA si augurava.

Cos'è il ‘Travel Ban' di Trump: quali tifosi non possono vedere dal vivo il Mondiale per Club
Qualche giorno fa Donald Trump ha annunciato il divieto di ingresso negli USA ai cittadini di 12 paesi e restrizioni a quelli di altri sette: i paesi interessati sono Afghanistan, Myanmar, Ciad, Repubblica del Congo, Guinea Equatoriale, Eritrea, Haiti, Iran, Libia, Somalia, Sudan e Yemen, mentre altri sette saranno soggetti a restrizioni di viaggio parziali, con programmi di visto sospesi, ma senza un divieto assoluto e si tratta di Burundi, Cuba, Laos, Sierra Leone, Togo, Turkmenistan e Venezuela.
Il tifosi provenienti dal primo elenco non potranno vedere il Mondiale per Club dal vivo a giugno e luglio 2025: questo discorso non coinvolge i cittadini già presenti negli Stati Uniti e in possesso di un visto regolare. Questa decisione non coinvolge i giocatori, gli staff tecnici e dirigenziali partecipanti al torneo che sta per iniziare ed è stato esteso anche alla Coppa del Mondo del 2026 e alle Olimpiadi del 2028.
L’ordinanza attuale appare una versione rivisitata del ‘Travel Ban' di otto anni fa, non ha una data di scadenza e prevede una revisione periodica.

Taremi può giocare il Mondiale per Club con l'Inter negli USA?
Come già anticipato, gli atleti non sono coinvolti nel ‘Travel Ban'. Nella sezione 4 dell'ordinanza firmata da Donald Trump si legge che "nessun atleta o membro di una squadra sportiva, compresi gli allenatori, le persone che svolgono un ruolo di supporto necessario e i parenti stretti, che viaggiano per la Coppa del mondo, le Olimpiadi o altri importanti eventi sportivi determinati dal segretario di Stato" sono soggetti al divieto.
È fondamentale questo passaggi perché, ad esempio, Mehdi Taremi dell'Inter è un calciatore che proviene dall'Iran e sarebbe stato soggetto a questo ‘ban' se non ci fosse stata questa sezione specifica dell'ordinanza. Oltre al calciatore iraniano del club italiano ci sono Telasco Segovia (Venezuela) dell'Inter Miami, Jefferson Savarino (Venezuela) del Botafogo, Roger Aholou (Togo) dell'Espérance de Tunis, David Martínez (Venezuela) del LAFC, Matías Lacava (Venezuela) dell'Ulsan, Kodjo Fo-Doh Laba (Togo), Josna Loulendo (Repubblica del Congo) e Mohamed Awadalla (Sudan) dell'Al Ain e Salomón Rondón (Venezuela) del Pachuca.

Un portavoce della FIFA si è rifiutato di rispondere al giornale inglese The Guardian quando gli è stato chiesto se la stessa FIFA avesse fatto pressioni sulla Casa Bianca per inserire tali eccezioni per gli sportivi nel ‘Travel Ban': il presidente Infantino ha fatto di tutto per apparire pubblicamente con Trump negli ultimi mesi, sedendosi accanto al presidente durante la prima riunione pubblica della sua task force per la Coppa del Mondo e arrivando in ritardo al Congresso della FIFA per incontrare Trump durante il suo tour in Medio Oriente.
La voglia di "accogliere tutti" dell'inquilino della Casa Bianca fa si è trasformato in tutt'altro nel giro di qualche settimana. Al fischio d'inizio manca poco, ma la situazione sotto il cielo degli USA non è affatto semplice.