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Il retroscena su De Ketelaere al Milan, tutto stava per saltare: “Se lo volete, dovete spingere”

Nella lunga trattativa che ha visto il giovane belga arrivare al Milan c’è stato un preciso momento in cui tutto stava per andare in fumo: “A quel punto, Paolo lo chiamò”
A cura di Paolo Fiorenza
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Oggi tutto il mondo rossonero festeggia l'arrivo di Charles De Ketelaere, il talento belga cercato e voluto dal Milan ad ogni costo, chiudendo una vera e propria telenovela di mercato. Uscendo vittorioso dal braccio di ferro iniziato con il Bruges che mai avrebbe ceduto il giocatore a cifre differenti malgrado lui avesse scelto i rossoneri. Che ad un certo punto hanno rischiato seriamente di vedere saltare il tutto durante il lungo e logorante confronto per il rinnovo di Paolo Maldini.

Dunque, Charles De Ketelaere poteva anche non arrivare mai. A rivelarlo è uno dei procuratori del ragazzo che giocherà con la numero 90 rossonera, Tom De Mul che ha raccontato alla testata belga Het Laatste Nieuws diversi retroscena di una trattativa che è apparsa infinita e che di giorno in giorno ha presentato non poche difficoltà e insidie: "Molti non possono capire" ha detto l'agente "è stata una vera e propria battaglia".

A creare scompiglio e problematiche non sono però state le classiche antagoniste sul mercato. Come si era capito, e come conferma De Mul, sotto quell'aspetto il  Milan godeva di una sorte di pole position nata anche dal fatto che i rossoneri avevano adocchiato il giovane Charles già due stagioni fa: "Ci chiedevano che tipo di ragazzo fosse dentro e fuori il campo. Massara e Maldini avevano già individuato in lui alcune doti ma aa quel tempo avevano bisogno di qualcuno già pronto. Su Charles c'erano molti club, tra cui il Barcellona, nessuno però si convinse". Davanti al nuovo forcing dei rossoneri di questa estate, per l'entourage del giocatore non ci sono mai stati problemi.

L'arrivo di De Ketelaere a Milano per le visite mediche
L'arrivo di De Ketelaere a Milano per le visite mediche

Nemmeno quando si è presentato il Leeds a bussare alla porta del Bruges. "Toccava a noi riuscire ad alzare l'offerta del Milan" ricorda De Mul. "Il Bruges non l’avrebbe mai ceduto a venti milioni e dopo il primo confronto in Belgio i due club avevano smesso di parlarsi. Il Leeds era stato concreto e non di spiaceva a Charles che però aveva scelto i rossoneri". Gli inglesi avevano messo sul piatto 40 milioni, i rossoneri poco più di 25, una differenza enorme che però è riuscita a ridursi ai minimi termini nel faccia a faccia di Lugano: "Abbiamo delineato una strategia precisa per portare a termine l'affare, alla fine quando abbiamo concluso, il ragazzo ci ha abbracciato".

Ma c'è stato un preciso momento in cui tutto ha rischiato davvero di saltare per aria, ed è stato il periodo in cui il Milan è stato coinvolto da un'altra lunghissima trattativa, interna, per il rinnovo di Paolo Maldini. In quelle settimane, ricorda ancora De Mul, poteva svanire l'intera trattativa messa in piedi: "Maldini era alle prese ancora con il suo contratto e il prolungamento, ma fummo chiari con il club: se volete il giocatore dovete spingere ora". Una frase che sbloccò la situazione e creò l'effetto a catena che oggi vede l'ex difensore ancora saldamente in sella sul fronte tecnico e De Ketelaere in rossonero: "Paolo a quel punto lo chiamò, poi Charles parlò con Pioli e si convinse del tutto".

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