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Il Real Madrid sapeva già tutto prima della partita: spunta la prova in mondovisione

Al fischio finale dell’arbitro di Real Madrid-Bayern Monaco è esplosa la festa dei calciatori merengue: in quel momento è spuntata la prova che già sapevano come sarebbe andata a finire.
A cura di Paolo Fiorenza
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La Champions League è quella competizione dove il Real Madrid arriva spesso in finale (19 volte, inclusa quella di questa edizione), ma soprattutto la vince quasi sempre: addirittura 14 su 18 ad ora, di cui le ultime 8 di fila. Da quando la Coppa dei Campioni è diventata Champions, ovvero dalla stagione 1992/93, le merengues non hanno mai perso una finale. Non una statistica promettente per il Borussia Dortmund in vista dell'atto conclusivo di Wembley il prossimo 1 giugno.

In coppa il Real fa sentire potente il peso della propria storia agli avversari. Ed anche quello del fattore campo selvaggio (e dell'arbitraggio talora favorevole): "Al Bernabeu 90 minuti sono lunghi", ha ricordato anche ieri Carlo Ancelotti, un altro specialista della materia (sesta finale di Champions da allenatore, nessuno come lui nella storia del calcio, con quattro successi, altro record), dopo aver rimontato in semifinale il Bayern Monaco all'ultimo respiro.

La maglia celebrativa del Real già era pronta

La fiducia è totale in casa Real, come dimostra quanto accaduto al fischio finale col Bayern, quando è spuntata in mondovisione la prova che il Madrid sapeva già prima della semifinale come sarebbe andata a finire: a qualificazione raggiunta, tutti i calciatori hanno indossato una maglietta che era già stata preparata allo scopo, celebrativa della finale e con un proclama battagliero per Wembley: "A por la 15", c'era scritto sopra, ovvero "Andiamo per la 15", intesa come numero della coppa dalle grandi orecchie da mettere in bacheca il prossimo 1 giugno.

Il rito pagano a Valdebebas: la potenza del sentimento del Madrid

Storia, tradizione, arroganza sportiva, ma anche sentimento potente di identità: cosa sia il Real Madrid lo spiegano bene le immagini suggestive e dense di significato che mostrano il rituale davvero unico delle merengues nell'avvicinamento alle partite di Champions League. È una vera e propria liturgia pagana che fa sentire quanto forte scorra il madridismo in un popolo intero, a cominciare dalle giovani leve. Ieri i componenti delle diverse categorie inferiori del calcio maschile e femminile del Real hanno salutato gli uomini di Ancelotti a Valdebebas prima che si recassero allo stadio: ragazzi e ragazze hanno creato un corridoio lunghissimo per i giocatori che si dirigevano verso il pullman e hanno esposto uno striscione con la scritta ‘Il tuo cuore, il nostro stemma'. La forza potente di un unico respiro per spingere i calciatori di Ancelotti all'ennesima impresa.

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