Il PSG spiega perché ha messo alla porta Gigio Donnarumma: ha fatto una richiesta fuori dal tempo

Gigio Donnarumma ha chiesto "uno stipendio al livello del PSG di prima, non del PSG attuale": questa la verità nuda e cruda, svelata oggi da Luis Campos, DS della squadra che la scorsa stagione ha vinto il Triplete, sulla defenestrazione del 26enne portiere della nazionale italiana. Con buona pace delle parole di Luis Enrique sulla necessità (fino a quel momento mai palesatasi…) per il PSG di avere una tipologia di portiere diverso, ovvero abile coi piedi, individuato nel nuovo arrivato Chevalier.
È apparso invero palese fin da subito, anche per le dichiarazioni molto chiare sulla trattativa per il rinnovo fatte dal procuratore di Donnarumma, Enzo Raiola, che la questione era esattamente quella: un'offerta per il nuovo contratto (con un solo anno residuo su quello vecchio) che era stata ritenuta troppo bassa dall'entourage dello stabiese, che aveva dal canto suo fatto ben altre richieste.
Il DS Campos spiega perché Donnarumma è stato costretto ad andarsene dal PSG
"Il club è più importante di chiunque altro. Questo è cambiato al PSG – ha detto Campos ai microfoni di ‘RMC' – Per quanto riguarda Donnarumma, è una combinazione di circostanze che ha portato a questa decisione. Quando chiede uno stipendio al livello del PSG di prima, non dell'attuale PSG…".

La politica salariale del club parigino ora è completamente diversa, ha spiegato Campos, con la base fissa meno robusta, a vantaggio delle variabili – anche corpose, ma tutte da meritare – basate su presenze e prestazioni: "La nostra politica è molto legata al merito: guadagni di più quando te lo meriti e quando giochi. Ci siamo presi del tempo per discutere della questione Gigio. Eravamo obbligati a trovare soluzioni se non riuscivamo a raggiungere un accordo con lui". E la soluzione è stata prendere dal Lille Lucas Chevalier per 40 milioni di euro.
"La stella è il club, è l'intero gruppo", ha ribadito Campos, assicurando che la nuova politica salariale del PSG si applica a tutti: anche se Ousmane Dembélé dovesse vincere il Pallone d'Oro, gli verrebbero offerte le stesse condizioni in caso di un eventuale prolungamento del contratto.
"La stabilità del club non cambierà in base a un giocatore che vuole essere diverso. Proteggeremo il PSG, vogliamo sempre giocare bene e vincere le partite. Con questa politica, tutti capiscono che l'allenatore non dà priorità in base allo status o al background del giocatore. Non è il tuo background che ti renderà titolare al PSG. Questa è la nostra politica", ha concluso il DS parigino, con tanti saluti a Donnarumma, che intanto ha esordito alla grande con la sua nuova squadra, il Manchester City.