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Il primo calciatore gay a fare coming out racconta cosa gli è successo: “Questa è la mia vita oggi”

Josh Cavallo, 24enne calciatore australiano, ha denunciato le offese ricevute quotidianamente, gli insulti, gli abusi verbali e le minacce con un post su Instagram, corredato dagli screeshot dei commenti più biechi.
A cura di Maurizio De Santis
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Due anni fa Josh Cavallo (in foto) dichiarò apertamente il proprio orientamento sessuale: fu il primo giocatore a fare coming out, rivelando di essere omosessuale: "Sono gay", disse in un video condiviso sui social network, aprendo una crepa in quel muro dietro il quale il mondo del calcio ancora si trincera su argomenti che appaiono tabù.

Quel gesto assolutamente naturale, di grande libertà contro ogni forma di pregiudizio e stupida convenzione, è stato molto importante sotto il profilo umano ed emotivo per il 24enne difensore australiano. Ma il senso di leggerezza e di gioia che lo hanno accompagnato fanno il paio con l'amarezza e lo sdegno per tutto quanto gli è accaduto finora. E ancora gli accade.

Con un post su Instagram, corredato dagli screeshot dei commenti ricevuti, ha denunciato le offese ricevute quotidianamente, gli insulti, gli abusi verbali e le minacce da parte di persone che hanno invaso i suoi account con parole di odio "come se mi volessero morto".

Cavallo ha redatto una sorta di lista nera contenente quanto di peggio gli sia stato augurato, detto da quando ha ammesso di essere gay. È solo un esempio dello ‘shitstorm', dell'aggressività nei suoi confronti ma l'atto di denuncia è potente. E dovrebbe far riflettere.

Alcuni dei messaggi di odio ricevuti da Cavallo ed elencati a mo' di esempio.
Alcuni dei messaggi di odio ricevuti da Cavallo ed elencati a mo' di esempio.

"Mi scuso per quanto leggerete nella prossima immagine – è l'incipit del calciatore nel testo a margine delle foto utilizzate per il post -. Leggete con calma e, semmai vi sentiate toccati da quelle parole, non abbiate timore di contattare chiunque possa aiutarvi".

Se ha scelto di condividere anche questa sua esperienza sulla piattaforma social è per un motivo, concetto che Cavallo sottolinea così sotto il profilo dell'integrazione e dei diritti individuali.

"È giusto sentirsi che ogni persona sia libera di essere ciò che si sente. Sono molto orgoglioso di quanto la mia società e la comunità LGBTQIA+ siano cresciute nel mondo del calcio ma va ricordato che c'è ancora molta strada da fare. Siamo nel 2023 e questo comportamento può essere più dannoso di quanto pensi. A due anni dal mio coming out, ripercorro la mia vita e penso a come la gente mi voglia addirittura morto".

In Italia e in Serie A è stato Jacub Jankto del Cagliari a sentirsi "finalmente libero" per non doversi più nascondere, né mentire in un ambito – quello del calcio – che è ancora "un po' omofobo". Anche lui è stato spesso sottoposto al trattamento denunciato dallo stesso Cavallo: "In privato lo minacciano", rivelò l'ex compagna.

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