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Il presidente lancia palloni in campo durante la gara, è il segnale: si scatena l’inferno

Pura follia nel calcio greco a margine di Olympiacos Pireo-AEK Atene gara valida per i playoff scudetto. Il presidente del club di casa ha dato il via a una feroce battaglia in campo tra i propri ultrà e le forze dell’ordine.
A cura di Alessio Pediglieri
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Accade in Grecia nel massimo campionato, la Supreleague tra due delle più titolate e prestigiose società elleniche, l'AEK Atene e l'Olypiacos Pireo in quello che è uno degli innumerevoli derby tra i più sentiti che costellano la stagione greca e che arriva in un momento topico, i playoff scudetto. Ma la partita resterà solo a margine, di una giornata da dimenticare finita in uno scenario surreale, con i tifosi di casa che distruggono il proprio stadio e si scagliano sulla polizia. Aizzati dal loro stesso presidente.

Per capire cosa sia accaduto in Olympiacos-Aek bisogna infatti partire quasi dalla fine, quando a bordo campo si presenta il numero uno della società del Pireo, Evangelos Marinakis, che inizia a discutere con il quarto uomo, lamentandosi per la condotta di gara del direttore di gara, il nostro Daniele Massa. Reo, insieme al VAR, di aver assegnato un rigore per l'Olympiacos inesistente, sul punteggio di 1-1.

Momenti concitati in cui i padroni di casa contestato un arbitraggio di parte, a favore dell'AEK in un contesto di polemiche che ha radici profonde e radicate in una stagione in cui l'Olympiakos sostiene da tempo di essere vessato. Ma al di là delle contestazioni del presidente, c'è un momento particolare che poi sarà la scintilla del finimondo allo Stadio Geōrgios Karaiskakīs: mentre si gioca ancora, Marinakis butta palloni in campo, con l'intenzione manifesta di interrompere il match, invitando l'arbitro a fischiare la fine della gara ben prima del 90′. E' il segnale, per molti ultrà dell'Olympiakos che da lì a poco scateneranno l'inferno.

Le scene che andranno in diretta internazionale si commentano praticamente da sole: subito dopo il fischio finale, mentre infuriano ancora le contestazioni ei dirigenti dell'Olympiacos con gli arbitri, decine di ultrà della squadra di casa scavallano le recinzioni e si riversano sul campo: è l'inizio della fine con un fuggifuggi generale di giocatori, dirigenti e arbitri nel tunnel degli spogliatoi, mentre sul campo si riversano i tifosi, insieme a migliaia di oggetti lanciati dagli spalti. non ultimi i seggiolini divelti.

Un clima surreale e incandescente, degli ultrà di casa che mettono a ferro e a fuoco il proprio stadio e che nemmeno le forze della polizia in tenuta antisommossa riescono a placare. I poliziotti sono stati costretti a dispergere i più violenti con lacrimogeni ma c'è stato poco da fare quando altri ultrà sono scesi dalle gradinate e si sono presentati minacciosi in campo, lanciando a loro volta fumogeni e quanto capitata loro tra le mani.

Supportati e giustificati dalla scellerata presa di posizione societaria che sul match in particolare e sulla stagione in generale attacca chiunque: "Oggi anche i non vedenti hanno visto cosa sta succedendo nel calcio greco. Falsificazione, vagabondaggio e fuorilegge hanno dimostrato di non avere scrupoli. Vi abbiamo detto che il nostro mondo è un calderone bollente! Era molto paziente" le pesantissime dichiarazioni ufficiali dell'Olympiacos. "Hanno battezzato un rigore in una fase dove non c'è contatto. Non sono nemmeno andati al VAR quando c'è stato un chiaro fallo prima del gol dell'AEK. L'intera Grecia era disgustata. I vagabondi dell'EPO (la Federcalcio greca) e il governo incapace di affrontarli, hanno ucciso il calcio!"

In tutto questo, resta la partita, che valeva per la corsa playoff e che per l'AEK significa una vittoria fondamentale per restare in vetta alla Superleague insieme al Panathinaikos, mentre per l'Olympiacos la sconfitta li ferma in terza posizione. Un successo che ha scatenato la voglia di festeggiamenti dei giocatori di Almeyda una volta rientrati nello spogliatoio, mentre in campo stava scatenandosi una vera e propria battaglia tra ultrà e forze dell'ordine. E che in campo aveva visto trionfare l'AEK con un finale in crescendo, per un 3-1 ottenuto al 91′ anche grazie a questa perla di rara bellezza firmata da Mantalos.

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