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Il Nou Camp di Barcellona sarà un centro di vaccinazione di massa contro il Covid-19

Il Dipartimento della Salute della Generalitat considera il Nou Camp la migliore struttura per portare avanti la vaccinazione della popolazione catalana quando arriveranno le dosi per tutti. Il nuovo presidente del Barcellona dovrà dare l’ok per l’utilizzo degli spazi dell’impianto sportivo ma i primi passi sono stati già fatti con il club blaugrana.
A cura di Vito Lamorte
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Il Nou Camp di Barcellona potrebbe diventare il centro di vaccinazione di massa contro la pandemia Covid-19 nella città spagnola. Ad annunciarlo è il programma ‘Onze' di TV3. Il Dipartimento della Salute della Generalitat sta studiando le strutture più adeguate per iniziare a vaccinare la popolazione catalana quando arriveranno le dosi per tutti e l'impianto sportivo del Barça sembra essere in cima alla lista per la possibilità di ospitare molte persone, per la logistica e per gli spazi molto ampi. I primi passi sono stati fatti con il club blaugrana, ma tutto dovrebbe concretizzarsi e pianificato con la ratifica del nuovo presidente.

In linea di principio, la tabella di marcia del governo spagnolo indica la possibilità di iniziare questo alto volume di vaccinazioni dal mese di aprile o a maggio, in modo che il Camp Nou sia pienamente abilitato per tutta la settimana e con un programma ininterrotto per le vaccinazioni.

Come già anticipato, i responsabili della Salute ritengono che l'impianto sportivo del club catalano abbia strutture ideali per la vaccinazione: ha molti metri quadrati all'aperto, ci sono posti per parcheggiare veicoli privati ​​e l'accesso con mezzi pubblici oppure a piedi è molto facile.

Lo stadio del Barcellona è chiuso al pubblico da quasi un anno ormai, da quando a metà marzo è iniziato il lockdown a causa della pandemia, ma potrebbe avere un'utilità sociale, che sarebbe senza dubbio ben raccolta sia per i tifosi blaugrana che per quelli che non lo sono. La Catalogna è stata una delle regioni maggiormente colpite dal Covid-19 in Spagna e nelle scorse settimane sono stati decisi dei nuovi mini-lockdown per provare a contenere la diffusione del virus dopo gli alti numeri dei contagi e dei decessi che avevano fatto tornare le paure della scorsa primavera.

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