Il messaggio di Luis Diaz dopo il fallaccio che ha azzoppato Hakimi è semplicemente surreale

Luis Diaz è stato protagonista, nel bene e nel male, nella notte di Champions che ha visto il Bayern Monaco imporsi in casa del PSG. Il colombiano prima ha segnato la doppietta rivelatasi decisiva per la vittoria dei suoi, poi è stato espulso per un fallaccio che ha provocato un grave infortunio ad Achraf Hakimi. L’ex Liverpool è tornato sulla sua serata dai due volti con un messaggio sui social, senza però scusarsi con il calciatore letteralmente azzoppato, limitandosi ad augurargli una pronta guarigione.
Le parole di Luis Diaz dopo il fallo killer su Hakimi
Il calciatore sudamericano ha postato una serie di foto della partita: scatti di gioco, dei gol e delle esultanze, e una mentre lasciava il campo dopo l’espulsione. Il tutto accompagnato da queste parole: “È stata una serata carica di emozioni. Il calcio ci ricorda costantemente che in 90 minuti può succedere di tutto, il meglio come il peggio. Mi è dispiaciuto non aver finito la partita con i miei compagni, ma ero orgoglioso del loro incredibile impegno”.
Nessuna scusa ad Hakimi, ma solo auguri di pronta guarigione
Diaz, dunque, sembra essere dispiaciuto per l’espulsione, valutandola come un danno che avrebbe potuto complicare i piani degli ospiti avanti di due reti: "È stata una serata carica di emozioni. Il calcio ci ricorda costantemente che in 90 minuti può succedere di tutto, il meglio come il peggio. Mi è dispiaciuto non aver finito la partita con i miei compagni, ma ero orgoglioso del loro incredibile impegno”. Nemmeno una parola, però, sul folle intervento sull’avversario, costretto a lasciare il campo in barella e poi uscito dallo stadio con le stampelle.
Poche parole per Hakimi, senza particolare trasporto: "Auguro ad Hakimi una pronta guarigione". Un messaggio freddo e senza riferimenti a quanto accaduto o a eventuali scuse all’esterno marocchino. Poteva fare sicuramente meglio, dopo essere stato così incauto in campo con quell’intervento davvero da censurare.