Il CT del Marocco conosce bene la nuova regola del calcio: tira fuori dal taschino la carta blu

La semifinale dei Mondiali di calcio Under 20 tra Marocco e Francia ha dato molto di cui parlare: nel corso del match, conclusosi con la vittoria ai rigori della nazionale nordafricana, il CT marocchino Mohamed Ouahbi ha azzeccato la mossa geniale del cambio di portiere prima dei penalty (per un totale di tre utilizzati in totale, vista la precedente sostituzione del primo che si era infortunato), ma già in precedenza si era distinto per l'utilizzo di una nuova regola del calcio recentemente introdotta dalla FIFA e testata in alcune competizioni non di primissima fascia, come appunto il Mondiale U20 e in Italia da quest'anno la Serie C. Si tratta dell'FVS, acronimo di ‘Football Video Support', ovvero quello che ormai è noto come ‘VAR a chiamata', anche se la definizione non è proprio corretta, visto che mancano gli assistenti esterni e l'arbitro rivede l'azione (e decide) da solo a bordo campo.
Il Marocco in finale dei Mondiali di calcio Under 20 grazie al suo terzo portiere pararigori
Il Marocco è finale del Mondiale U20, ora affronterà l'Argentina, un risultato per il quale deve ringraziare il suo terzo portiere Abdelhakim El Mesbahi, inserito da Ouahbi dopo il pareggio finale proprio per le sue doti di pararigori. L'estremo difensore, che non aveva giocato nessuna delle precedenti partite del Marocco nel torneo, aveva stampato sulla sua borraccia un piccolo disegno che indicava dove i giocatori francesi avrebbero potuto dirigere i loro penalty. Un ‘trucco' che ha pagato dividendi enormi e fa capire come l'avvicendamento in caso di esito di parità fosse stato messo in preventivo da staff tecnico e calciatore.
Il CT del Marocco si gioca la carta del Football Video Support in mondovisione: gli va male
Oltre ai rigori, uno degli argomenti di discussione della semifinale è stato l'utilizzo del ‘Football Video Support' durante i tempi regolamentari. Al 72° minuto, un giocatore marocchino è caduto all'interno dell'area di rigore della Francia, un'azione ritenuta non meritevole di essere sanzionata dall'arbitro uruguaiano Gustavo Tejera. A quel punto Mohamed Ouahbi si è ricordato che aveva una carta da giocarsi, per la precisione quella blu (consegnata prima dell'inizio del match alla panchina del ‘Team A', mentre quella viola viene data al ‘Team B'), e dunque l'ha tirata fuori dal taschino per chiedere la revisione al monitor dell'azione contestata, evidentemente passibile di rigore per il CT del Marocco. Come da protocollo dell'FVS, il direttore di gara si è dunque avvicinato allo schermo posto a bordo campo, ma anche dopo la ‘on-field review' (non assistita da alcuna sala VAR) è rimasto della sua idea iniziale: ha fatto quindi riprendere il gioco senza ulteriori provvedimenti.
Cos'è il Football Video Support e come funziona il ‘VAR a chiamata'
Come spiegato dalla FIFA, solo l'allenatore della squadra (o, in sua assenza, il dirigente senior della squadra presente nell'area tecnica) può avanzare una richiesta di revisione, che deve essere presentata immediatamente dopo l'episodio contestato, roteando il dito in aria e consegnando al quarto uomo il cartellino ricevuto in precedenza. Anche ogni giocatore ha il diritto di chiedere al proprio allenatore di presentare una richiesta di revisione. La similitudine col VAR riguarda inoltre la limitata casistica in cui si può fare ricorso all'FVS: il sistema viene utilizzato solo in caso di possibile "errore chiaro ed evidente" o di "grave episodio non segnalato" in relazione a gol/non gol, rigore/non rigore o cartellini rossi diretti (non seconde ammonizioni). Ogni allenatore ha a disposizione due ‘challenge' per partita. In caso di successo della richiesta di revisione, la squadra mantiene entrambe le opportunità, altrimenti una viene persa.
La FIFA ci tiene a sottolineare che l'FVS non sostituisce il VAR. Al suo posto viene utilizzato un sistema ‘light, gestito solo a bordo campo, rendendolo implementabile anche su campi meno attrezzati, dove sarebbe impossibile avere il VAR. "L'FVS è uno strumento a supporto degli arbitri nelle competizioni con meno risorse e telecamere – ha dichiarato Pierluigi Collina, presidente del Comitato Arbitrale FIFA – Non dovrebbe essere visto come il VAR o come una sua versione modificata, poiché non include ufficiali di gara che monitorano ogni episodio. Siamo molto incoraggiati dai primi risultati e non vediamo l'ora di aiutare le nostre Federazioni affiliate a beneficiare di questa tecnologia".
"L'obiettivo principale della promozione dell'FVS da parte della FIFA è chiaro – si legge sul sito del massimo organismo calcistico mondiale – democratizzare il calcio rendendo disponibile la tecnologia di revisione video come opzione aggiuntiva, non solo per le competizioni d'élite con risorse ingenti, ma anche per i campionati e le associazioni che non potrebbero permettersi l'installazione del video assistente arbitrale (VAR). Grazie ai minori costi infrastrutturali e alle operazioni semplificate, il FVS non sostituisce il sistema VAR, ma fornisce comunque agli arbitri un supporto decisionale fondamentale, garantendo al contempo che precisione e correttezza siano alla portata di competizioni di tutte le dimensioni".