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“Ibrahimovic può giocare in eterno”: Pioli annuncia l’immortalità sportiva di Zlatan

Domani Zlatan Ibrahimovic compirà 40 anni, che non potrà festeggiare sul campo visto che lo svedese non sarà convocato per il match che il Milan giocherà in casa dell’Atalanta. Stefano Pioli spende parole importanti per Ibra: “Per quello che vedo, per il suo entusiasmo e la sua voglia di allenarsi, potrei anche dire che potrebbe giocare in eterno”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Il Milan volta velocemente pagina dopo la dolorosa sconfitta in Champions League contro l'Atletico Madrid e mette nel mirino il Napoli capolista prima della sosta del campionato per le Nazionali: obiettivo fare punti nell'insidiosa trasferta di domenica in casa dell'Atalanta. Nella conferenza di vigilia del match, Stefano Pioli spiega come ha preparato la partita, in primis dal punto di vista psicologico: "Abbiamo dimostrato di essere una squadra competitiva ad altissimi livelli, mostrando una crescita anche a livello di singoli. Dovremo trasformare questa sconfitta in energia positiva, domani è uno scontro diretto. L'Atalanta è una squadra forte sotto tutti i punti di vista, tatticamente, tecnicamente, fisicamente. Domani sarà una partita da Champions".

Domani sarà anche il compleanno di Zlatan Ibrahimovic, nato il 3 ottobre del 1981. Dunque il fuoriclasse svedese farà 40 anni, una ricorrenza alla quale arrivano davvero in pochi con gli scarpini ancora allacciati. Pioli certifica l'immortalità sportiva di Ibra: "Non so quanti anni ancora possa giocare. Per quello che vedo, per il suo entusiasmo e la sua voglia di allenarsi, potrei anche dire che potrebbe giocare in eterno. Con la testa che ha, Zlatan va sopra ogni difficoltà. Non può essere al 100% per tante partite, ma ha una passione per questo sport che è incredibile. Se potessi gli regalerei la longevità, allungandogli la carriera il più possibile".

Detto che l'acciaccato Ibrahimovic "non sarà convocato ma sta meglio e sfrutterà la sosta per migliorare ancora", il tecnico rossonero cerca di silenziare le polemiche sul rendimento deficitario di Franck Kessié che si accompagna al suo perdurante rifiuto di firmare il rinnovo del contratto alle cifre tutt'altro che basse sottopostegli dal Milan: "Non sono preoccupato perché gli atteggiamenti di Franck sono i migliori possibili, gli stessi che aveva nella passata stagione: lavoro, serietà, professionalità. È lo stesso giocatore dell'anno scorso, che non sia al 100% ci sta. È ancora un po' indietro rispetto alle sue potenzialità, con le Olimpiadi e l'infortunio ci sta che abbia perso qualcosa".

"È sbagliato giudicare le prestazioni in base al contratto – spiega Pioli – Valuto per quello che mi dà sul campo, ci sono tantissimi giocatori in tantissime squadre che sono in scadenza ma non c'è tutto questo clamore. C'è una trattativa, arriverà il momento delle decisioni, negative o positive che siano. Non so dire quando ci sarà una conclusione, non è la cosa più importante, sono importanti i suoi atteggiamenti, il mettersi a disposizione. Quello conta, punto e basta. Il resto non mi riguarda".

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