Ibrahimovic e il primo incontro con Capello: “Non rispose alla mia domanda, lì capii il rispetto”

La carriera di Zlatan Ibrahimovic è stata lunga e piena di aneddoti, ma uno in particolare è vivido nella sua mente perché ha forgiato tutto il suo modo di essere. L'ex attaccante ricorda la prima volta che ha incrociato Fabio Capello al suo arrivo in Italia, un momento che ha segnato la svolta perché gli ha trasmesso tutti i valori che poi avrebbe portato nella sua avventura da calciatore. Lo svedese è stato sopite del Football Leaders Forum che si è tenuto nei due giorni dell'assemblea Efc, denominata precedentemente Eca, e ha parlato di tutti i temi più caldi del mondo del calcio.
Cosa è successo quando Ibrahimovic ha conosciuto Capello
Erano i giorni successivi al suo arrivo in Italia e la fama stava crescendo sempre di più, tanto da comparire su tutte le prime pagine dei giornali. Ibrahimovic era al settimo cielo per l'inizio di questa nuova avventura ma l'entusiasmo si smorzò quando incontrò per la prima volta Capello nella sala dove tutti facevano la colazione: "Ricordo la prima volta che vidi Capello a colazione. Avevo visto che il mio nome era sulla Gazzetta e mi dissi che la cosa era diventata seria. Salutai Fabio, ma lui lasciò il giornale e se ne andò".

L'attuale super consulente del Milan ricorda benissimo la sensazione di smarrimento di quel momento, dove l'allenatore non condivise con lui la sua gioia. Ma in quel momento gli aveva trasmesso un messaggio più potente: "Capì che era diverso, tra i grandi era il migliore. Il rispetto che la squadra aveva per lui… tutti erano campioni, ma il mister sapeva farsi rispettare. Io gli feci una domanda, ma lui non mi rispose". In un solo gesto gli insegnò cos'era la disciplina, un concetto che Ibrahimovic ha seguito per tutta la sua carriera: "Aveva una grande disciplina: un giorno potevi essere il migliore per lui e il giorno dopo il peggiore, ma mi ha forgiato la mentalità. Mi trasformai in un animale d'area".