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Higuain non resterà nel mondo del calcio, farà altro: “Ma c’è una cosa che non mi toglierete mai”

L’addio di Higuain al calcio sarà totale: “È un mondo cui non appartengo più come credevo, ogni giorno lo vedo sempre più tossico e mi voglio allontanare dallo sport”. Però, senza dimenticare.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il sipario sta per calare sulla carriera di Gonzalo Higauin, il "pipita" del calcio mondiale, l'argentino dei Due Mondi che ha prima conquistato l'Europa e poi l'America, in un continuum riservato a pochi eletti, scelti dagli dei del pallone. L'annuncio è giunto nei giorni scorsi, tra commozione e lacrime, mentre negli USA continua a fare proseliti con le sue giocate e i suoi gol. Ora, però, Gonzalo da Brest ha aggiunto una postilla ulteriore: non resterà nel mondo del calcio, chiuderà per sempre questa parentesi e si dedicherà a tutt'altro.

La scelta è stata sofferta ma alla fine è arrivata nel momento considerato ideale da Gonzalo Higuain che concluderà la sua ultima stagione in MLS per poi dire addio al mondo con cui ha condiviso gioie e dolori per oltre vent'anni. "Quando smetterò mi siederò e penserò a tutto ciò che sono stato in grado di vincere perché sono straordinariamente orgoglioso di ciò che ho ottenuto in carriera: ho giocato in Champions, in Coppa del Mondo, in Nazionale. Ho conquistato ciò che mi ero prefissato all'inizio" ha confessato a Goal.com dove ha riservato una nota particolare all'avventura napoletana, all'ombra del Vesuvio.

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Non poteva essere altrimenti, perché a Napoli si è visto il miglior Higuain in assoluto, figlio di un calcio totale tra campo e città, di un amore viscerale e assoluto che l'ha spinto a segnare tanti gol quante gare giocate in una stagione e oltre: "Sono momenti impossibili da dimenticare perché straordinari. Sentire uno stadio pieno che urla il tuo nome all'unisono, cose da pelle d'oca. A pensarci oggi so che poi tutto può cambiare da un momento all'altro: un giorno in 60 mila di esaltano, quindici giorni dopo ti insultano. Ma ho imparato che gli elogi non mi innalzano né le critiche mi portano in basso".

Ricordi, pensieri, parole. Resteranno tali perché una volta appese la fatidiche scarpette al chiodo dell'addio, Gonzalo Higuain non resterà nel mondo del calcio come è capitato a molti altri suoi colleghi, tra carriere di allenatori o commentatori. Farà tutt'altro, letteralmente e a sottolinearlo è lo stesso Pipita: "Voglio aprire la mia mente, dedicarmi alla mia famiglia che è sempre stata con me. Mi piacerebbe esplorare il mondo della cucina, magari imparare bene l'inglese o suonare la chitarra. Non resterò certo nel calcio, è un mondo che ho capito che non mi appartiene più come pensavo all'inizio. Magari lo seguirò da lontano, ma voglio allontanarmi dallo sport: lo vedo ogni giorno sempre più tossico".

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Un addio, dunque, totale,  un taglio metto che Higuain ha meditato e metabolizzato. Ma non vorrà dire rinnegare ciò che è stata la sua vita per 20 anni, che l'ha fatto crescere come giocatore e soprattutto come uomo: "Posso serenamente dire di avere avuto una carriera meravigliosa, poi vincere o perdere diventa solamente una conseguenza. La cosa più importante? È il percorso ed è questa la vera cosa che conta e che la gente non mi toglierà mai".

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