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Hauge salva il Milan, a San Siro pari per il rotto della cuffia contro la Samp

Il Milan pareggia per 1-1 a San Siro contro la Sampdoria. Liguri in vantaggio con Quagliarella, che approfitta di un errore clamoroso di Theo Hernandez. Hauge acciuffa il risultato nella ripresa. Nel finale palo di Kessié. I blucerchiati chiudono in dieci per l’espulsione di Adrien Silva nella ripresa.
A cura di Maurizio De Santis
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Pareggio acciuffato per i capelli contro una Samp ridotta in dieci uomini. Il Milan se la cava per il rotto della cuffia con Hauge, lanciato nella mischia nella ripresa per rimediare a una giornataccia dei rossoneri. E impreca per il palo nel finale di Kessié che sarebbe stata una punizione troppo dura per i blucerchiati. È una delle poche azioni degne di nota – complice una posizione sbagliata di Audero – che permette ai padroni di casa di salvarsi quando tutto sembrava compromesso. Ovvero, come farsi del male da soli e dire addio definitivamente a qualsiasi ambizione da scudetto. Meglio guardare le spalle dalla bagarre della zona Champions.

L'errore clamoroso commesso da Theo Hernandez è la fotografia del pomeriggio da dimenticare del Milan. Una leggerezza imperdonabile che innesca Fabio Quagliarella (174° gol in Serie A, 14° nella classifica dei migliori marcatori di sempre) e gli permette di beffare Donnarumma con un pallonetto delizioso. Pioli resta di sasso in panchina. I compagni di squadra guardano stralunati l'ex difensore del Real Madrid. Lui china la testa, porta le mani sul viso: l'ha combinata grossa e questa volta, a differenza delle altre, il ‘diavolo' non sembra avere risorse fisiche e mentali per rimediare al risultato e alla sciocchezza, per rimontare un match apparso in salita fin dall'inizio.

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Colpa (anche) degli impegni in nazionale e di una condizione di forma che sbilancia l'andamento del match. Lo dicono i numeri: a cominciare dalla prima frazione di gioco dove, eccezion fatta per una protesta di Ibra per un calcio di rigore (contatto con Augello che l'arbitro Piccinini non ritiene decisivo né da sanzionare), i rossoneri fanno atto di presenza e rischiano addirittura di passare in svantaggio. Samp più efficace, superiore per maggiore intensità di gioco e vicina al gol anche con Gabbiadini.

Venti minuti di Sampdoria. Un grande parata di Donnarumma su Thorsby. E il Milan? Per tutto il primo tempo sembra che a giocare in casa. Subisce l'iniziativa dei liguri che Ranieri schiera senza timori reverenziali, consapevole di poter approfittare delle pecche di una squadra che ha iniziato la stagione a luglio scorso (coi preliminari di Europa League) e adesso appare in debito di ossigeno (complici anche le assenze per infortunio e per il Covid). Le cifre sono impietose: è la terza volta in campionato che i rossoneri non fanno nemmeno un tiro nello specchio in un primo tempo: era successo contro lo Spezia (a febbraio) e contro l'Atalanta (a gennaio). Per vedere la prima conclusione dei padroni di casa bisogna addirittura attendere quasi quaranta minuti.

Una sofferenza inattesa che ha rischiato di trasformarsi in beffa quando Theo consegna Quagliarella la palla dello 0-1. A tenerlo in gara è il cartellino rosso ad Adrien Silva che dà al Milan la scarica di adrenalina per il pari. Ci va vicino con Rebic. (Colley respinge sulla linea). Poi ci pensa Hauge: controlla il pallone in area e piazza il destro a giro che non lascia scampo ad Audero.

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