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Hakimi negativo, può giocare con l’Inter. Ma la positività al coronavirus è un giallo

Achraf Hakimi è risultato negativo e può tornare a disposizione di Conte e dell’Inter. Il difensore è stato costretto a saltare il match di Champions League e il suo caso rischia di aprire una controversia tra club e Uefa. Il sospetto è che si sia trattato di un ‘falso positivo’, un difetto di analisi che ha impedito alla squadra di avere in campo una delle pedine importanti.
A cura di Maurizio De Santis
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Achraf Hakimi è risultato negativo anche al secondo tampone. L'ex difensore di Real Madrid e Borussia Dortmund potrà tornare a disposizione di Antonio Conte e dell'Inter dopo essere stato costretto a saltare la sfida di Champions League con il Borussia Mönchengladbach. Una buona notizia anche in previsione delle prossime sfide in calendario, a cominciare dal match di Marassi contro il Genoa. Qualcosa, però, non quadra rispetto a quanto accaduto nei giorni scorsi e lo stesso club nerazzurro ha intenzione di andare a fondo nella vicenda. Se il caso, anche fare causa alla Uefa. Il motivo? È nella ricostruzione di quelle ore che hanno scandito l'immediata vigilia dell'incontro di Coppa.

Secondo quanto si è appreso, mercoledì scorso la Federazione aveva comunicato l'esito dei test: tutti negativi i giocatori nerazzurri, compreso lo stesso Hakimi. Ecco perché si è allenato regolarmente e ha pranzato con il resto della squadra (circostanze che, alla luce della positività, avevano alimentato timori su possibili, ulteriori contagi in atto). Nel pomeriggio, intorno alle 16.10 arrivò la notizia che spiazzò l'intero ambiente: Hakimi era stato valutato come leggermente positivo. Impossibile includerlo nella rosa a disposizione, per lui scattarono profilassi e protocollo previsti in casi del genere (isolamento e necessità di sottoporsi a ulteriori test nei giorni successivi).

Perché l'Inter potrebbe citare la Uefa? Il doppio giro di tamponi (sia giovedì, sia venerdì prima della partenza) a cui è stata sottoposta la squadra dà esito negativo anche per Hakimi. Il suo potrebbe essere stato un caso di falso positivo, insomma un difetto di analisi che, di fatto, ha impedito alla squadra di avere in campo una delle pedine importanti.

Se da Hakimi e Young arrivano buone notizie, lo stesso non si può dire per Skriniar. Il difensore slovacco risulta ancora positivo al coronavirus dopo circa due settimane. Oltre a saltare il Genoa, mancherà sicuramente anche in occasione della prossima sfida in calendario per la Champions League contro lo Shakhtar Sonetsk (martedì 27 ottobre).

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