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Ha iniziato a fare l’allenatore con i videogiochi, ora è imbattuto in Francia: la storia di Still

13 partite da allenatore del Reims, il bilancio è di 7 vittorie e 6 pareggi. Will Still è imbattuto. Il tecnico belga, che costa tantissimo al suo club, ha 30 anni e una storia unica. Perché ha iniziato a fare l’allenatore grazie al videogioco Football Manager.
A cura di Alessio Morra
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Nel campionato francese gli occhi sono tutti sempre fissi sul Paris Saint Germain, e non può essere altrimenti. Rispetto al passato quest'anno il campionato è vivo con Marsiglia e Lens non troppo distanti. Di storie da raccontare ce ne sono parecchie, tra queste c'è pure quella che riguarda l'allenatore del Reims che non ha mai perso una partita, che costa tantissimo al suo club ma che (soprattutto) ha iniziato la sua carriera con i videogiochi manageriali.

Il suo nome è Will Still, di anni ne ha trenta, essendo nato nel 1992. Da ragazzino aveva una grande passione per il calcio e per i videogiochi che ha coniugato giocando sin da ragazzino, insieme al fratello, a dei giochi molto noti tra gli appassionati Football Manager e Championship Manager. Ha imparato così bene il mestiere che in poco tempo ha fatto passi da gigante nel mondo del calcio e ora guida una squadra storica come il Reims, che con Still in panchina non ha mai perso. Il bilancio è di 7 vittorie, 6 pareggi e 0 sconfitte.

Still ha origini inglesi, ma è nato in Belgio dove è cresciuto. Appassionatosi al calcio e ai videogiochi da bambino, ha deciso di trasferirsi in Inghilterra per iniziare da studiare come allenatore. La sua carriera inizia in Inghilterra, con lo storico club del Preston North End, poi torna in Belgio dove guida club giovanili, fa il vice e allena un club di quarta Divisione. Nel 2021 fa parte dello staff del Reims, lo scorso ottobre dopo l'esonero di Oscar Garcia viene promosso. I dubbi della proprietà sono pari a zero, gli scettici però ci sono. Il club gli mostra un'enorme fiducia pure perché non avendo il patentino Still bisogna versare per ogni partita 25 mila euro alla federazione francese. Una cifra enorme.

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Il ‘Guardian' ha scoperto la sua storia e leggendo alcune dichiarazioni si capisce come un videogioco in particolare lo abbia aiutato: "Non me ne sono mai reso davvero conto, ma Football Manager ha avuto sul serio una grande influenza sulla mia carriera. Da bambino ero fissato: io e mio fratello ci giocavamo continuamente. Giocarci così tanto probabilmente mi ha acceso quel fuoco che ancora oggi mi tiene vivo a bordo campo".

Giocavano e vincevano, come tanti ragazzini che hanno la passione. Ma in pochi poi cercano di far diventare realtà il proprio hobby. Ore e ore davanti al pc o alla consolle: "Ero solo un normale ragazzino che giocava a Football Manager, passavo notti intere dalle 10:00 della sera pensando ‘ok, solo un’altra partita’, per poi finire alle 4:00 del mattino. ‘Oh, sono ancora qui’. Ma quello che ho capito adesso, la cosa folle è che è davvero così realistico. Giocavo con il West Ham, una passione che ha ereditato dal padre".

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E anche quando è diventato un tecnico vero spesso ha fatto ricorso a Football Manager: Persino agli inizi della sua carriera, come ha spiegato al Guardian: "Anche se ero l’allenatore di una squadra professionistica, provavo ancora delle cose su Football Manager. Non avevo mai pensato che Football Manager avesse avuto un’influenza sulla mia carriera nella vita reale ma, riflettendoci ora, ce l’ha avuta sicuramente. Mi ero fissato da ragazzino e giocarci probabilmente ha acceso in me il fuoco che ho da allenatore".

E oggi è tutto vero. Lo scorso weekend, grazie a un gol di Balogun al 96′ ha fermato il PSG. Un 1-1 che ha reso orgoglioso Will Still, che quando si ferma un attimo ancora non riesce a credere a quello che gli è successo: "Se qualcuno mi avesse detto che sarei stato allenatore di una squadra di Ligue 1 a 30 anni, gli avrei detto di darmi un pugno in faccia. L’idea che avrei allenato una squadra contro Neymar e Kylian Mbappe era folle".

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