Guardiola sfilò da modello in passerella: fu una delle decisioni peggiori della sua carriera

A vederlo oggi, nessuno potrebbe mai pensare che dietro quell'allenatore ossessionato dal pallone, che al Manchester City martella 24 ore su 24 i suoi giocatori per mettere in pratica alla perfezione la sua idea di calcio, si nasconde un modello mancato. Pep Guardiola aveva tutto da giovane per sfilare in passerella, dal physique du rôle allo sguardo magnetico, e qualcuno se n'era accorto, al punto da farne un testimonial della propria collezione. Fu una vicenda che costò parecchio al Guardiola calciatore, visto che l'allora tecnico del suo Barcellona la prese molto male e gliela fece pagare.

All'inizio degli anni '90 il 22enne Pep era un pilastro del centrocampo catalano: con la maglia blaugrana nel 1992 vinse la Coppa dei Campioni battendo in finale la Sampdoria di Vialli e Mancini e tra il 1991 e il 1994 si portò a casa ben quattro campionati di fila. Era un Barcellona stellare, con gente come Zubizarreta tra i pali, ‘Rambo' Koeman al centro della difesa, Michael Laudrup e Hristo Stoichkov in attacco. Guardiola amministrava da par suo in mezzo al campo, forte delle fiducia assoluta di Johan Cruyff, tecnico di quella squadra meravigliosa.
Ma arrivò un giorno in cui la leggenda olandese si sentì tradita dal comportamento di Guardiola: fu quando nel 1993 quel giovane catalano dal fascino ombroso decide di sfilare per lo stilista Antonio Miró. Fu un successo personale per Pep, ma decisamente non la migliore decisione per la sua lanciatissima carriera calcistica. Cosa accadde lo ha raccontato il figlio di Miró, David: "Negli anni '90 Pep ha chiesto a mio padre se poteva fare da modello per lui. Mio padre era un tifoso del Barcelona, quindi gli è piaciuta l'idea e ha detto di sì. Cruyff ha poi punito Pep per non essere stato professionale".
Una lezione che è servita a Guardiola, visto come si è comportato anni dopo, quando si è trovato lui dall'altra parte della barricata, ovvero in panchina. Il figlio dello stilista ha infatti rivelato il suo rifiuto a Gerard Piqué in una circostanza analoga, quando era tecnico blaugrana: "Quando alcuni anni dopo Piqué chiese la stessa cosa a mio padre, Guardiola non glielo permise".
Il Guardiola modello peraltro andò benissimo anche sul piano delle vendite, portando parecchi soldi nelle casse della maison di Antonio Miró: "La cosa divertente di tutto ciò è che ogni singolo capo indossato da Guardiola in quella sfilata è andato esaurito in pochi giorni", ha raccontato il figlio David. Forse è stata una grande perdita per la moda, ma ha permesso al calcio di godere di un grande interprete sia in campo che in panchina.