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Morto Paolo Rossi, l'eroe del Mondiale 1982

Gli ultimi istanti di vita di Paolo Rossi, la moglie: “Vai, alle bimbe ci penso io”

Federica Cappelletti è la seconda moglie di Paolo Rossi, morto a 64 anni a causa di un tumore. La donna ha raccontato gli ultimi momenti di vita dell’ex campione parlando all’uscita dell’ospedale Le Scotte di Siena. “Crescerò io le nostre figlie con i valori che ci hai insegnato”. Pablito lascia le due figlie, Maria Vittoria e Sofia Elena, e il primo figlio, Alessandro, nato dal precedente matrimonio con la ex consorte Simonetta Rizzato.
A cura di Maurizio De Santis
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"Vai, Paolo. Alle bimbe ci penso io, le crescerò e porterò avanti i nostri progetti". Poco dopo Paolo Rossi ha chiuso gli occhi e s'è lasciato andare per sempre. È morto a 64 anni tra le braccia della moglie, Federica Cappelletti, che gli è rimasta accanto nel momento più difficile e doloroso, accompagnandolo verso l'ultimo viaggio che lo avrebbe strappato al suo amore, all'affetto delle figlie (Maria Vittoria 11 anni e Sofia Elena 8 anni) nate dal secondo matrimonio, e del figlio Alessandro (oggi 38enne) frutto del precedente legame con la ex consorte, Simonetta Rizzato.

Federica ha i capelli raccolti, occhiali scuri che le travisano il volto disfatto dalla stanchezza, parla a fatica, ha la voce rotta dall'emozione e dalle lacrime. Esce dall'ospedale Le Scotte di Siena e si concede ai media. Racconta gli ultimi momenti di vita del marito, dell'uomo, del padre, dell'ex calciatore che ha lottato fin quando ha potuto contro il tumore ai polmoni (pur di non arrendersi per andare in tv faceva iniezioni che gli dessero forza e alleviassero le sofferenze).

Stava morendo ma non se ne voleva andare – ha ammesso la moglie di Rossi -, l'ho abbracciato forte e gli ho detto Paolo, adesso vai, hai sofferto troppo. Staccati, lascia questo corpo e vai. Io crescerò le bambine e porterò avanti i nostri progetti. In quel momento si è addormentato.

Con lui si chiude un pezzo di storia dell'Italia che aveva ritrovato l'orgoglio nazionale nel pallone e lavato via quella brutta storia di scommesse nella quale Rossi era rimasto invischiato. "Non c'entravo niente ma non ho potuto dimostrare la mia innocenza", s'è sempre difeso così. Lui, attaccante che giocava sul filo del fuorigioco, si ritrovò con la carriera in off-side per colpa di altri. Boniperti lo volle alla Juve, Bearzot ‘capa tosta' gli concesse quella fiducia poi ripagata con le 6 reti storiche ("ho fatto piangere il Brasile", ha scritto nell'autobiografia) e il trionfo del Bernabeu contro la Germania Ovest in finale di Coppa del Mondo.

Non è facile riassumere in poche parole tutto quello che è stato Paolo. Mi ha insegnato tanti valori belli e li ha insegnati alle nostre figlie. Io dico che dopo Paolo Rossi si sopravvive. Quindi cercherò di fare questo.

I funerali di Pablito, il bomber dell'Italia Mundial a Spagna '82, si svolgeranno a Vicenza nella giornata di sabato. Verranno celebrati in forma strettamente privata perché il Covid-19 e il protocollo non consentono una cerimonia differente, aperta al pubblico che avrebbe affollato la basilica e il sagrato per dare l'ultimo saluto al campione Azzurro.

La grandezza di Paolo era che sapeva parlare a personalità importanti allo stesso modo in cui parlava alle persone che incontravamo al supermercato. Fare a meno di lui è veramente tanto. Ma dovrò farlo, gliel'ho promesso. Preferisco pensare che sia un arrivederci. D'accordo con il figlio, lo farò cremare. Lo voglio tenere sempre vicino.

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