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Gli stadi di Serie A riaprono ai tifosi tra perplessità, mancanza di certezze e pochi tutto esaurito

La Serie A 2021/2022 riparte con gli stadi aperti, ma solamente al 50% per le regole sanitarie anti Covid-19. Un ritorno alla normalità senza, però, la corsa al tagliando da parte dei tifosi. Perplessità sulla gestione scaglionata degli ingressi, sulla vendita complessa via online, l’impossibilità di avere mini abbonamenti: tutti elementi che rischiano di non vedere il tanto atteso ‘sold out’
A cura di Alessio Pediglieri
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Gli stadi riaprono alla Serie A, su decreto e volontà del Governo e delle istituzioni del calcio ma non c'è la corsa al tagliando che si sarebbe potuta prevedere per questa prima giornata del nuovo campionato post Covid 19. L'esempio più eclatante è rappresentato dall'Inter, campione d'Italia in carica che sfoggerà il tricolore a San Siro. Capienza massima consentita 37.900 posti a sedere (a scacchiera), pari al 50% della capienza come da regolamento. Ma la vigilia non è stata caratterizzata da un'affluenza elevata, segnale importante per una tifoseria che da sempre ha fatto registrare record di presenze in tribuna anche nei momenti più delicati della società.

Per il debutto dei Campioni d'Italia con Simone Inzaghi in panchina al momento sono previsti poco più di 25 mila tifosi presenti sulle tribune di San Siro. Nelle prossime ore ci potrebbe essere un incremento ulteriore ma è difficile pensare che il pubblico arrivi a colmare i quasi 38 mila posti a disposizione. Un fatto a suo modo clamoroso per una tifoseria che è stata spesso in vetta alla speciale classifica di affluenze per le gare di campionato e che rispecchia l'umore ondivago dei tifosi alla vigilia del nuovo campionato.

Acquisto solo online, per un solo biglietto

Tra titubanze, problemi nelle procedure e poche certezze, gli stadi sono stati riaperti al pubblico, in modo contingentato e nel rispetto di ferree regole anti assembramento e per le disposizioni sanitarie. Ma non c'è stata la classica corsa al tagliando. Alcune difficoltà si sono registrate nei primi giorni di vendita online (unica modalità consentita) per l'acquisizione del biglietto, legate a code e attese, poi piano pianola situazione si è normalizzata. I tifosi possono tornare allo stadio acquistando solamente un unico tagliando alla volta, nominativo, utilizzando il Green pass o le altre soluzioni previste dalla legge. Ci si siederà distanziati, a ‘scacchiera' nel rispetto della copertura massima della capienza al 50%.

Nessun abbonamento, solo tagliandi partita per partita

Modalità e possibilità che non sembrano piacere a molti, soprattutto agli abbonati storici che non hanno avuto la possibilità di sottoscrivere (Cagliari escluso visto che ha previsto dei mini-abbonamenti) anche dei semplici mini abbonamenti, con una pandemia che non dà certezze e che potrebbe fermare nuovamente tutto. Di sicuro lo scenario comunque diverrà di nuovo suggestivo soprattutto per i protagonisti in campo e in panchina, ridando un giusto scenario all' evento ma tutto partirà in sordina.

Ristrutturazione degli stadi e entrate scaglionate

Oltre a casi come quello dell'Inter che non vedrà San siro ‘esaurito', ci sono altre problematiche da affrontare per altre società di Serie A. Il caso-simbolo è quello di Venezia, dove si sta portando avanti l'adeguamento del "Penzo" per aumentarne la capienza tra gli undici e i dodicimila posti con i lagunari costretti a giocare le prime partite casalinghe a Ferrara. Così come ‘Marassi' a Genova che avrà meno del 50% per una ristrutturazione di alcune aree ristoro. Poi ci sarà anche da affrontare la decisione – club per club – di come gestire l'entrata allo stadio in modo scaglionato, studiando soluzioni e proposte che non impongano file interminabili e assembramenti a ridosso degli impianti.

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