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Gli arbitri spiegheranno ai tifosi le decisioni del VAR in tempo reale: arriva la svolta in Serie A

Rocchi ha annunciato l’introduzione del nuovo protocollo per la prossima stagione: “L’arbitro potrà spiegare direttamente allo stadio e in tv la decisione assunta dopo un intervento Var”
A cura di Ada Cotugno
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La Serie A si prepara ad accogliere la novità più importante di tutte, un esperimento che si è visto per la prima volta al Mondiale per Club: dalla prossima stagione gli arbitri potranno spiegare in tempo reale al pubblico le decisioni prese dopo il VAR, comunicando con gli spettatori attraverso un microfono mentre sono ancora in campo. Una svolta che serve a limare le polemiche sulle direzioni di gara che nella scorsa stagione sono state predominanti nel dibattito calcistico italiano. Nel corso del raduno precampionato a Cascia Gianluca Rocchi ha annunciato il nuovo protocollo che dalla prossima stagione sarà applicato in Serie A e in Serie B.

Si tratta di una novità assoluta, sperimentata in giro per l'Europa negli ultimi due anni e che negli Stati Uniti è stata applicata per la prima volta in via ufficiale e che in gergo viene chiamata announcement. Gli arbitri parleranno attraverso un microfono, spiegando le motivazioni delle loro decisioni dopo un intervento VAR, così da alimentare i concetti di chiarezza e trasparenza che tanto hanno fatto discutere nelle ultime stagioni non solo in Italia.

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Rocchi spiega la grande novità sugli arbitri

In molti hanno atteso questo momento e dalla prossima stagione ci sarà un nuovo tipo di protocollo che tutti i direttori di gara seguiranno. Il designatore degli arbitri di calcio di serie A e B lo ha annunciato nell'ultimo ritiro: "La grande novità della prossima stagione sarà l'announcement in campo. L'arbitro potrà spiegare direttamente allo stadio e in tv la decisione assunta dopo un intervento Var". Dunque le decisioni prese dopo le chiamate al VAR potranno essere spiegate dall'arbitro direttamente in campo, con l'uso di un microfono per comunicare con il pubblico presente e quello a casa.

Non c'è ancora una procedura fissa, perché ogni arbitro ha il suo stile comunicativo e non verranno dati (per il momento) lassi di tempo in cui condensare la spiegazione. Lo stesso Rocchi ha ammesso che non c'è una regola uniforme e che ogni arbitro potrà formulare con chiarezza il suo discorso senza troppi limiti: "Dobbiamo ancora lavorare per uniformare il contenuto delle spiegazioni, ma non metteremo limiti rigidi: conterà soprattutto la qualità della comunicazione".

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