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Gasperini non ne poteva più, il retroscena dopo Atalanta-Empoli: “Ero pronto a lasciare”

Gian Piero Gasperini ha parlato senza filtri nel corso di un’intervista rivelando di essere a un passo dall’addio all’Atalanta. I motivi sono molteplici e non mancano le tante stoccate alla società e a calciatori che non l’hanno soddisfatto, come Boga.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Gian Piero Gasperini è pronto a ripartire e rilanciarsi con l'Atalanta dopo una stagione a dir poco deludente per la Dea. Non tanto per il mancato ingresso nelle coppe, quanto per l'enorme passo indietro fatto dalla squadra bergamasca dopo le ultimi esaltanti annata tra campionato e Champions League. I troppi infortuni, soprattutto quello di Duvan Zapata, i pochi ricambi sul mercato con il solo Boga arrivato a gennaio ma mai incisivo come si aspettava Gasperini e i mancati rinforzi con inserimento di campioni dopo l'addio del Papu Gomez e la parabola discendente di Ilicic a causa dei suoi problemi personali, sarebbero stati la causa del declino dell'Atalanta.

Gasperini l'ha spiegato in una lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport in cui il tecnico della società bergamasca ha fatto sapere di essere rimasto solo e unicamente per il bene della gente, per l'amore dimostrato dai tifosi che hanno chiesto fortemente la sua permanenza dopo aver percepito qualche suo malessere. Gasperini ha puntato il dito contro la società senza filtri, con la solita schiettezza. Era stufo di vedere che l'Atalanta non si rinforzasse nonostante ormai fosse lì a competere con le grandi del calcio italiano. "Siamo rimasti statici, soprattutto davanti – ha detto – I miei scontri sul mercato con la società sono nati sempre per la stessa esigenza: non restare fermi". Ma non è tutto, Gasperini ha anche parlato di un episodio accaduto dopo la sconfitta dell'Atalanta contro l'Empoli, che ha chiuso il campionato, in cui aveva praticamente deciso di lasciare la Dea.

L'Atalanta ha chiuso la scorsa stagione con 59 punti in classifica, all'ottavo posto e fuori dall'Europa.
L'Atalanta ha chiuso la scorsa stagione con 59 punti in classifica, all'ottavo posto e fuori dall'Europa.

"Se sono ancora qui è per il forte legame con la città – ha spiegato l'allenatore nel corso dell'intervista – Durante l’ultima partita con l’Empoli, ho percepito forte la richiesta della gente: “Rimani a Bergamo”. Questa cosa ha condizionato le scelte, perché io ero veramente pronto a lasciare, se la società avesse voluto". Gasperini ha fatto capire come il problema fosse proprio di natura strategica sul mercato. Si aspettava che la società capisse le sue esigenze, i suoli bisogni e invece tutto si è ridotto a un nulla di fatto che presto ha fatto perdere la pazienza all'allenatore: "Siamo rimasti gli stessi e nel frattempo abbiamo perso Gomez e Ilicic, Zapata si è infortunato".

Gasperini ha fatto presente che l'Atalanta ha agito diversamente, sbagliando, rispetto a Juventus, Inter e Milan che invece hanno investito sul mercato per crescere e programmare la stagione: "Questo è stato il mio scontro e il mio rammarico: siamo rimasti uguali solo perché segnavamo tanti gol – ha sottolineato l'allenatore – Potevamo immettere un nuovo campione con le risorse che avevamo e invece sono arrivati altri profili: non è stato fatto ciò che chiedevo". Gasperini è durissimo con la società e si sfoga: "Ci siamo ritrovati a fare tic-toc al limite per 60’, senza entrare in area, senza calciare, strappare una punizione, un rigore… E in contropiede ci facevano gol".

Boga fu acquistato dall'Atalanta a gennaio 2022. Il costo del cartellino versato nelle casse del Sassuolo fu di 22-23 milioni più altri 2 di bonus.
Boga fu acquistato dall'Atalanta a gennaio 2022. Il costo del cartellino versato nelle casse del Sassuolo fu di 22-23 milioni più altri 2 di bonus.

Il problema è stato anche l'acquisto di Boga, probabilmente inaspettato per Gasperini che chiedeva altro in attacco, specie dopo la partenza di Piccoli in prestito al Genoa che l'ha fatto infuriare: "Il problema di Boga è il costo – ha spiegato – Fosse costato quanto lo ha pagato il Sassuolo, saremmo tutti contenti. È stato pagato come un campione carismatico e decisivo ma invece è un giocatore individuale e basta". La chiosa finale dell'intervista è poi tutta un programma: "Non possiamo avere la convinzione di essere una big. Noi non siamo un big ma lavoriamo per diventarlo".

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