Gabriele Gravina su Italia-Israele: “Fortemente indignato per quanto stiamo vedendo ma si gioca”

Il 14 ottobre l'Italia giocherà a Udine la partita contro Israele valida per la qualificazione ai Mondiali 2026. Il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, non ha alcun dubbio al riguardo e nel podcast "SetteVite" ha ribadito il concetto: l'incontro si svolgerà regolarmente. Ma ha precisato: "C'è una netta distinzione tra il mio ruolo di cittadino, di uomo del mondo che è fortemente indignato per tutto quello che noi stiamo vedendo. Poi c'è una responsabilità politica che non mi compete e c'è una responsabilità sportiva. Riteniamo che la partita con Israele si debba giocare e la giocheremo".
Nessun boicottaggio, Nazionale in campo contro Israele
Dopo quanto accaduto in campo neutro all'andata (dalla reazione dei tifosi durante gli inni nazionali fino alla baruffa al triplice fischio), al netto della situazione internazionale attuale e delle polemiche roventi, il prossimo match avrà tutti gli occhi puntati addosso: quelli del mondo e quelli delle istituzioni sportive (Fifa e Uefa) che hanno chiarito come non vi sia alcuna intenzione di escludere Israele dalle competizioni internazionali. Del resto, il regolamento è molto rigido relativamente a prese di posizione che abbiano una matrice politica. Se l'Italia volesse boicottare la sfida (ma il numero uno, Gravina, lo ha escluso categoricamente) lo farebbe consapevole di andare incontro a una serie di provvedimenti severi, ben oltre l'aspetto sportivo considerate le conseguenze in uno scenario del genere.
"Su questo punto sono stato molto chiaro – le parole del presidente Figc nell'intervista con la giornalista Hoara Borselli -. Ritengo che lo sport abbia una grande funzione: quella di unire, di aggregare, di rendere tutto possibilmente condiviso". Per questo Italia-Israele va disputata e "faremo di tutto per portare a casa il migliore risultato possibile".
Il sogno angosciante e la telefonata a Rino Gattuso
Nel novero del colloquio c'è spazio anche per una aneddoto scaramantico. Gravina racconta di aver fatto un sogno un po' strano, per certi versi inquietante, di quelli che lasciano una sensazione addosso di angoscia anche una volta svegli. Cosa lo ha turbato? La sequenza di infortuni che sta fermando molti calciatori della Nazionale e i risultati delle partite che sono necessari per accedere alla Coppa del Mondo.

L'Italia non vi partecipa dal 2014, ha saltato ben 3 edizioni e al solo pensiero di andare incontro a un'altra, cocente delusione si può solo perdere il sonno. "Ho chiamato Rino Gattuso – ha spiegato Gravina – e gli ho detto: Rino ho dormito male, ho avuto un incubo, dimmi qualcosa di positivo così recuperiamo subito la giornata. Lui è molto ottimista. Mi ha tranquillizzato e poi ho trascorso una buona giornata".