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Ferrara umilia Cassano: “Mentre vincevamo lo Scudetto a Napoli prendevi ancora il biberon, taci”

L’ex difensore ha condiviso sui social un messaggio molto duro nei confronti dell’ex calciatore barese: “Parli di cose che evidentemente non conosci bene, in una lingua che padroneggi ancora meno”.
A cura di Maurizio De Santis
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Ciro Ferrara ha replicato duramente ad Antonio Cassano che aveva definito "scappati di casa" i compagni di squadra di Maradona nel Napoli del primo scudetto.
Ciro Ferrara ha replicato duramente ad Antonio Cassano che aveva definito "scappati di casa" i compagni di squadra di Maradona nel Napoli del primo scudetto.

Una squadra di "scappati di casa" che doveva tutto a Diego Armando Maradona. Le frasi di Antonio Cassano sul primo scudetto vinto dal Napoli nel 1987 hanno fatto molto rumore. L'ex calciatore barese aveva definito in maniera sprezzante i compagni di formazione dell'ex Pibe de Oro.

Indiscutibile l'apporto determinante in termini di classe sovrannaturale, personalità e magia che la stella argentina regalò ai partenopei ma quelle espressioni sono un'altra cosa. Una palese mancanza di rispetto verso chi quel Napoli contribuì a portarlo in alto con il sudore della maglia.

Ciro Ferrara esulta accanto all'ex Pibe de Oro a segno in un match con la maglia del Napoli.
Ciro Ferrara esulta accanto all'ex Pibe de Oro a segno in un match con la maglia del Napoli.

Il fatto che le abbia addirittura ribadite con forza nel botta e risposta a distanza con Alessandro Renica (difensore azzurro dell'epoca), riservandogli un approccio altrettanto maleducato ("non so nemmeno chi ca*** sia"), danno l'esatta dimensione della sua caduta di stile. Anzi, per quelle affermazioni rischia perfino di essere querelato e ritrovarsi in tribunale.

"Se è lui a dire certe cose non vale nemmeno la pena prenderle in considerazione. Noi scappati di casa? Lui è fuggito dal manicomio…", è la presa di posizione di un altro grande protagonista di allora: Beppe Bruscolotti, marcatore così tenace da meritare il soprannome di ‘palo di ferro'. Ciro Ferrara, che con il Dieci condivise anche la gioia della Coppa Uefa conquistata contro lo Stoccarda (sua la rete del raddoppio che chiuse il match), ha affrontato Cassano a muso duro. E gliene ha dette quattro.

Ferrara gli ha scritto un messaggio e lo ha condiviso sui social network attraverso il profilo Instagram. Faccia a faccia in pubblica piazza. A corredo della foto che ritrae quella rosa di "scappati di casa" lo ha accusato di parlare senza conoscere i fatti, esprimersi in un italiano discutibile e lo ha invitato a cucire la bocca. La chiosa ha valore di un anatema: in quello spogliatoio un "fenomeno" come Cassano non sarebbe stato affatto gradito, a cominciare proprio dal Diez.

Lui, FantAntonio, che nel 1987 era ancora un bambino da latte (era nato il 12 luglio del 1982), come si permette di dare giudizi così trancianti, senza il minimo riguardo nei confronti di altri ex calciatori?

Ciao Antonio, parli di cose che evidentemente non conosci bene, in una lingua che padroneggi ancora meno – è l'incipit di Ferrara -. Il 10 maggio 1987, mentre noi vincevamo il primo scudetto della storia del Napoli, tu non avevi ancora compiuto 5 anni e prendevi il biberon. Taci, che è meglio. Diego non avrebbe mai voluto nel suo spogliatoio un “fenomeno” come te. Firmato: nu scappat ‘e casa.

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