Felipe Caicedo sconvolto dall’omicidio di Pineida: “Non ne voglio più sapere del calcio”

Felipe Caicedo sta vivendo un momento difficile e pensa seriamente di dire basta con il calcio giocato e ritirarsi. Il classe 1988, capocannoniere del Barcelona SC, squadra ecuadoriana, in un’intervista a cuore aperto si è detto molto colpito da quanto accaduto al connazionale, collega, ex compagno e amico Mario Pineida. L’ex nazionale è stato assassinato nei giorni scorsi e la notizia ha rappresentato uno shock per tutto il movimento.
Felipe Caicedo non se la sente di continuare a giocare
Il 37enne centravanti, soprannominato “La Pantera”, nella sua ultima intervista è apparso molto provato. La fase finale della sua carriera potrebbe subire un’accelerazione molto importante: "La situazione di Mario (Pineida) mi ha colpito duramente e non voglio saperne di calcio, ma sono un uomo del momento. Quando ho deciso di venire al Barcellona è stato d’impulso, con il cuore più che con la testa".
Le difficoltà di Caicedo in Ecuador
Sicuramente la situazione del club, tutt’altro che positiva, non è un incentivo per Felipe Caicedo alla permanenza nel mondo del calcio: "La situazione è strana e i responsabili devono farsi avanti. I tifosi e i soci meritano risposte. C’è incertezza, ed è normale perché nessuno si esprime. Dobbiamo pensare a ciò che è meglio per il Barcellona”. Insomma, allo stato attuale delle cose è difficile che Caicedo cambi idea e decida di proseguire sui campi di calcio.
Felipe Caicedo, dopo aver vestito le maglie di Basilea, Manchester City, Sporting, Malaga, Levante, Lokomotiv, Al-Jazira ed Espanyol, è arrivato in Serie A. Prima la Lazio, per quattro stagioni, poi il Genoa e infine il prestito all’Inter. In Italia ha vinto due Supercoppe con la Lazio, una Coppa Italia con la società capitolina e una con l’Inter. Nel finale di carriera il ritorno a casa, al Barcelona SC, dove potrebbe essere arrivato il capolinea definitivo.