Federico Giunti: “Berlusconi al Milan venne da me al tavolo con mia moglie: ho una cosa da farle fare”

Dal Milan di Silvio Berlusconi al Brescia di Roberto Baggio e Pep Guardiola. Federico Giunti ha appeso le scarpette al chiodo nel 2008 ma nel corso della sua carriera è riuscito a vivere esperienze memorabili come lo Scudetto dei rossoneri nella stagione 1998-1999 e coi turchi del Besiktas nel 2002-2003. Oggi direttore tecnico della neonata Lube Acasdemy di Treia, Giunti si è raccontato nel corso del podcast a cura di ‘Pro Football'. L'ex centrocampista ha spaziato dai suoi inizi di carriera al Perugia fino al grande salto di qualità al Milan di Silvio Berlusconi e a quel simpatico aneddoto legato al Cavaliere che simpaticamente, come battuta, durante una cena gli propose di fare l'attore.
Ma Giunti ricorda tanti altri aspetti di quell'esperienza, assolutamente indimenticabile sotto tutti i punti di vista. "In quel Milan il giocatore doveva preoccuparsi solo del campo, dovevi stare psicologicamente bene quando varcavi il cancello di Milanello e dedicarti unicamente all'obiettivo squadra". Ma l'ex centrocampista ha racconto di essere rimasto folgorato anche dalla figura dello stesso Berlusconi: "Era esattamente ciò che faceva trasparire davanti alle telecamere". E racconta questo simpatico aneddoto che l'ha riguardato personalmente accaduto durante la cena del centenario con le famiglie. Una battuta del Cavaliere: "Mi contatti quando smette di giocare".

"Ricordo l'organizzazione del Milan – ha spiegato – Avevi gente che ti seguiva dalla scelta dell'appartamento passando all'iscrizione dei bimbi a scuola fino alla macchina. C'erano dei bonus a prescindere dal contratto che facevano la differenza, ma questi erano riservati da Maldini al trentesimo della rosa e aver conosciuto quel club lì ha fatto la differenza". Tutto merito di quel Silvio Berlusconi che in occasione del centenario del Milan durante la cena, ha lasciato a Giunti un ricordo personale speciale, e a dir poco divertente.
Giunti racconta la sua esperienza al Milan di Berlusconi
"Fece una mega cena con tutte le famiglie, passava per i tavoli e passò anche dal nostro, dov'ero con mia moglie, e mi disse: ‘Federico, senta. Quando smetterà di giocare mi contatti perché io ho già una cosa da farle fare. Lei ha la faccia da attore, l'aspetto perché secondo me ha un futuro'". Giunti ricorda come tutti scoppiarono a ridere dopo quella battuta del Cavaliere e continua:
"C'erano momenti seri in cui ci faceva discorsi motivazionali per farci capire sempre che maglia indossavamo ma sempre pronto alla battuta, allo scherzo e quando parlava di calcio era veramente competente, non poteva esimersi dal dire la sua ma sempre in maniera positiva. Un proprietario così poteva dirla la sua dopo ciò che aveva vinto".