Favilli gol, il Verona batte l’Udinese 1-0 e vola in vetta alla Serie A

Un gol di Favilli, il primo assoluto in Serie A, sblocca la sfida tra Hellas Verona e Udinese, consegnando agli scaligeri la seconda vittoria del campionato. Subentrato a Di Carmine alla fine del primo tempo, mette la firma in calce a un successo cercato, voluto e trovato con determinazione. Questa volta conseguita sul campo, dopo il 3-0 a tavolino (al 90° era finita 0-0) scaturito dalla sanzione nei confronti della Roma per un errore nella compilazione della lista dei calciatori. Due match, 6 punti e classifica che permette di guadare tutti dall'alto: un avvio di stagione così né i tifosi né lo stesso Juric lo immaginavano ma è la realtà di una squadra che, pur avendo ceduto pedine importanti (Rrahmani, Kumbulla e Amrabat), non ha smarrito né compattezza né identità di gioco. Quanto ai bianconeri, fanno gioco ma si perdono negli ultimi venti metri e la fortuna non li assiste per i legni di Becao e Samir.
Allo stadio Bentegodi la gara è intensa e riserva un primo tempo di buon livello, equilibrato, caratterizzato da accelerazioni improvvise e occasioni da rete che arrivano col contagocce. Le più nitide le confeziona la formazione friulana che, al termine della prima frazione, va vicinissima al vantaggio ma l'urlo resta strozzato in gol per la sfortuna. Accade tutto nei minuti di recupero quando, in seguito a una punizione tagliata verso il centro, Becao anticipa Silvestri e devia la palla di testa. Sembra fatta ma il portiere dell'Hellas riesce comunque a deviare la sfera sulla traversa.

La sfida si sblocca nel secondo tempo. Il Verona fa le prove generali con Faraoni (ottimo il controllo e il tiro a incrociare) ma la reattività di Musso gli sbarra la porta. Nulla può, invece, pochi minuti dopo: il cross dalla destra di Barak cambia direzione per la deviazione fortuita con la faccia di Faraoni. È un assist perfetto per Favilli che, a centro area, anticipa di destro gli avversari e la insacca sul palo più lontano. Vantaggio meritato ma l'Udinese morde le mani per le chance mancate di un soffio: come con Ouwejan e poi Lasagna, imprecisi e frettolosi al momento della battuta. Il pari è un rimpianto amaro da ingoiare.