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Fallaccio fuori dal campo, l’arbitro fischia calcio di rigore: il regolamento gli dà ragione

Quando l’arbitro giapponese Ryuji Sato ha fischiato calcio di rigore ed espulsione durante il match tra Vietnam e Malesia, molti presenti allo stadio e davanti alla televisione sono trasecolati: sembrava una decisione incomprensibile, è stata una prova di grandissima conoscenza del regolamento.
A cura di Paolo Fiorenza
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Dallo scorso 20 dicembre si sta giocando dall'altra parte del mondo l'AFF Cup, competizione per nazionali che vede competere dieci squadre di Paesi del Sud-est asiatico divise in due gironi da cinque, con le prime due di ciascun raggruppamento che approdano in semifinale. Qualche ora fa ad Hanoi si sono affrontate per il terzo turno Vietnam e Malesia, match conclusosi con la larga vittoria dei padroni di casa per 3-0.

La partita è stata messa al sicuro dai vietnamiti a metà del secondo tempo, quando hanno realizzato il rigore del 2-0. Una rete che ha steso la Malesia e che ha destato qualche perplessità, viste le modalità davvero particolari della concessione del penalty in questione. Quando l'arbitro giapponese Ryuji Sato ha assegnato la massima punizione estraendo contestualmente un cartellino rosso, molti presenti allo stadio e davanti alla televisione sono trasecolati, non riuscendo a collegare i provvedimenti con quanto era accaduto sul campo poco prima.

Il contrasto che ha portato al calcio di rigore per il Vietnam
Il contrasto che ha portato al calcio di rigore per il Vietnam

Riavvolgiamo il nastro: siamo al 59′, il vietnamita Doan Van Hau (che attacca) e il malese Azam Azmi sono impegnati a rincorrere il pallone verso la linea di fondo. Ci arriva prima il difensore malese, che rinvia la sfera lontano, incassando subito dopo il robusto intervento del vietnamita che lo fa volare fuori dal campo fino a toccare i cartelloni pubblicitari sul fondo. Passano pochi secondi e il direttore di gara interrompe il gioco: qualcuno pensa che sia per sanzionare il fallo in attacco di Van Hau, visto che non sembra che sia accaduto null'altro. Seguono tre minuti di valutazione dell'episodio in questione, al termine dei quali – con grande sorpresa di tutti – Sato fischia rigore per il Vietnam ed espelle Azmi.

Ma che cosa è successo in quegli attimi prima e dopo l'uscita dal campo dei due calciatori? E perché l'arbitro giapponese ha dato il rigore? Il replay evidenzia qualcosa che non si era visto in diretta: dopo essere stato spinto oltre la linea di fondo assieme al suo avversario, il terzino malese nel rialzarsi ha assestato un bel calcione sul viso del vietnamita, comportamento violento ritenuto meritevole di essere punito con l'espulsione. Resta tuttavia sul tavolo la questione del rigore, visto che il fallo era stato chiaramente commesso fuori dal campo: ebbene, l'arbitro ha applicato il regolamento alla perfezione, visto che in quel momento – essendo il pallone in gioco – era come se i due giocatori si trovassero in area di rigore.

La norma cui fare riferimento è la numero 12 ("Falli e scorrettezze"), all'articolo 4, dove recita:

"Se quando il pallone è in gioco
– un calciatore (titolare) commette fuori del terreno di gioco un’infrazione contro un ufficiale di gara o un calciatore avversario titolare, di riserva, sostituito o espulso, o un dirigente oppure
– un calciatore di riserva sostituito o espulso, o un dirigente commette fuori del terreno di gioco un’infrazione contro, o interferisce con, un calciatore titolare avversario o un ufficiale di gara
il gioco sarà ripreso con un calcio di punizione eseguito dalla linea perimetrale nel punto più vicino a quello in cui è accaduta l'infrazione / interferenza; sarà assegnato un calcio di rigore se è un'infrazione punibile con un calcio di punizione diretto, all'interno dell'area di rigore del calciatore colpevole".

L'articolo 4 della Regola 12 del Regolamento del Giuoco del Calcio
L'articolo 4 della Regola 12 del Regolamento del Giuoco del Calcio

È proprio il caso specifico accaduto durante Vietnam-Malesia: essendo il pallone in gioco, il fallo commesso fuori dal campo è stato considerato sulla linea e quindi all'interno dell'area di rigore. La decisione dell'arbitro giapponese dunque è corretta, anche se resta il dubbio che il gioco potesse essere fermato prima fischiando calcio di punizione a favore della Malesia per l'intervento del vietnamita, il che avrebbe reso il successivo fallo di Azmi passibile solo di espulsione e non di rigore.

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