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Fabiano Parisi a Fanpage.it: “Mi ispiro a Jordi Alba, questo deve essere l’anno della consacrazione”

Fabiano Parisi è uno dei giovani più interessanti del panorama calcistico italiano: a Fanpage.it ha raccontato la sua scalata dai dilettanti fino alla convocazione in Nazionale.
A cura di Vito Lamorte
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La narrazione dominante vuole un'Italia priva di giovani calciatori di spessore ma basterebbe guardare con un po' più di attenzione per evitare di cadere nei luoghi comuni o nelle depressioni emozionali. Dalle parti di Empoli, ad esempio, sono bravissimi ad individuare talenti e uno degli ultimi colpi battuti dalla società toscana è Fabiano Parisi. Il laterale sinistro di Serino, provincia di Avellino, dopo aver fatto le sue esperienze nelle categorie inferiori ha avuto la sua chance con la società di Fabrizio Corsi e si sta giocando le sue carte alla grande.

Dopo essersi fatto notare con la maglia dell'Avellino in Serie C, Parisi ha iniziato una scalata che lo ha visto protagonista nella promozione dalla B alla Serie A e nel massimo torneo si è conquistato la titolarità con prestazioni di grande qualità che lo hanno portato prima in Under 21 e poi alla convocazione per uno stage con la Nazionale A.

Pochi giorni fa è arrivato anche il suo primo gol in Serie A, che non è bastato all'Empoli per battere il Lecce ma ha un significato particolare per Parisi. Il calciatore classe 2000 lo ha dedicato al padre Carmine, scomparso lo scorso autunno, con un emozionante post sul suo profilo di Instagram: "È arrivato il momento, il mio primo goal in serie A. L’ho voluto l’ho cercato…dovevo questa ennesima soddisfazione a mio Padre anche se ti ho fatto aspettare tanto, ma sono convinto che da lassù sei ancora più felice di come lo sei sempre stato.Ottima prestazione di squadra, continuiamo a lavorare la strada è ancora lunga. Ringrazio la mia Famiglia e la mia Fidanzata per tutto quello che fate, se sono così ora è anche grazie a voi. È solo l’inizio…28/08/2022. È PER TE PAPA'".

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Parisi si è distinto nel suo percorso sia per le doti tecniche e atletiche: il calciatore nato a Solofra ha mostrato fin dai suoi inizi una grande qualità nella fase di proposta e di accompagnamento all'azione offensiva ma negli anni è migliorato anche in quella difensiva.

A Fanpage.it il laterale dell'Empoli ha parlato del suo approdo in Serie A dopo la gavetta nelle categorie inferiori, ricordando gli allenatori che hanno contribuito alla sua crescita dalle giovanili fino al sogno della convocazione per lo stage da parte della Nazionale di Roberto Mancini.

È appena iniziato il suo secondo anno in Serie A: come racconterebbe l’approccio con il massimo campionato italiano?
“Penso che deve essere l’anno della consacrazione per me. Credo che abbiamo iniziato bene ma ci sono alcune cose che dobbiamo migliorare e lavoriamo durante la settimana con il mister per fare sempre meglio“.

Dai dilettanti alla Serie A: quanto è importante la gavetta per arrivare pronti nei palcoscenici della massima serie? 
“Credo che sia molto importante per i giovani, perché ti confronti con categorie e ambienti diversi. È sicuramente la strada migliore".

Le faccio due nomi: Roberto Filarmonico e Nicola Limone. Cosa rappresentano per te?
“Sono stati i miei mister quando ero piccolo e sono stati importantissimi per la mia crescita. Mi hanno seguito sotto tutti gli aspetti, sia fisici che tecnici“.

Quanto è stato importante per il suo percorso l’incontro con Ezio Capuano?
“Il mister è un grande, l’ho trovato ad Avellino e mi ha aiutato molto a crescere dal punto di vista difensivo, fase a cui lui è molto attento e ci tiene molto".

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Per un ragazzo cresciuto sui campi di provincia che cosa vuol dire partecipare ad uno stage con la Nazionale maggiore?
“È stato un lungo percorso fatto di sacrifici, ci sono state gioie e delusioni, ma l’importante è crederci sempre. La Nazionale era il mio sogno fin da piccolo e lavoro per questo”.

L’Italia Under 21 non vince un Europeo dal 2004: quanto ci tenete a fare bella figura al torneo che si giocherà il prossimo anno?
“Siamo un bel gruppo, formato da tanti giovani. Il nostro obiettivo è quello di provare a vincere l’Europeo. Sappiamo che è un torneo molto difficile ma siamo coscienti della nostra forza con un grande allenatore e il nostro obiettivo è quello di riportare a casa il trofeo“.

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In cosa si sente di dover ancora migliorare tanto Fabiano Parisi?
“Sono migliorato molto nella fase difensiva ma devo fare un salto di qualità negli ultimi 25 metri, dove arrivo molto facilmente e devo cercar di essere più incisivo”.

Ha dei punti di riferimento e degli idoli a cui si ispira?
“Il mio idolo è sempre stato Jordi Alba, nel quale mi rivedo sia fisicamente che tecnicamente. Il mio obiettivo è fare una carriera come la sua”.

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